Antisemitismo in Francia, ebrei perseguitati quotidianamente dall’islam

 

“Siete ebrei quindi siete ricchi”, questa era la convinzione dei due assalitori, che hanno spaventato a morte i coniugi Pinto, qualche giorno fa.

E’accaduto in un quartiere parigino ed è solo uno dei tanti episodi di violenza che gli islamici estremisti stanno perpetuando, nei confronti della comunità ebrea.
Gli eventi sono anche aumentati dopo gli attentati degli jihadisti a Parigi, tanto che moti hanno deciso di trasferirsi in altre città o di recarsi addirittura in Israele, vedendo che le forze dell’ordine non riescono ad arginare l’attacco antisemita.
Anche il settantottenne Roger Pinto è andato in Israele, almeno per il momento, terrorizzato dopo l’accaduto e, da li, al telefono, fa sapere: “Avrebbero potuto derubarci mentre non c’eravamo, perché abbiamo passato l’estate fuori Parigi. Invece sono arrivati proprio il giorno dopo il nostro rientro. Mi hanno buttato per terra prendendomi a calci fino a farmi svenire, gridavano “se non ci date i soldi vi ammazziamo, lo sappiamo che li avete, ebrei”.”.

Per tante famiglie ebree francesi si sta preparando un rione, il XVIIesimo, ma la cosa sa tanto di getto, invece ci si aspetterebbe molto di più dalle autorità, che assistono a continui attacchi alle sinagoghe, agli istituti ebraici e ai loro centri di incontro.
Sono tantissime le testimonianze di persone che sono ormai costrette a nascondere il loro Credo, perché temono per la loro incolumità.
Una signora, che preferisce non rivelare il suo nome per ovvie ragioni, dice: “Appena due mesi prima eravamo stati rapinati in casa mentre dormivamo”. E la polizia aveva invitato lei e la sua famiglia a trasferirsi in un altro quartiere. La stessa signora aveva trovato, sulla fiancata della sua auto, incisa la scritta “Juif”, ossia “ebreo”, a mo’ di offesa e di inno antisemita.

Ecco un’altra testimonianza: “Eppure assomigli a una ebrea”, erano state le parole della sua vicina algerina, “Da allora mi perseguita, mi lancia cose dal terrazzo, lei e il figlio mi chiamano “sporca ebrea”, danno colpi alla porta per spaventarmi”.
Un’altra signora, sempre in Francia, aveva subito le stesse angherie da una vicina. Poi era stata malmenata per ora, al grido di “Allah Akhbar”, e buttata dal balcone del terzo piano.
E poi c’è Alain Benhamou, ingegnere in pensione, la cui figlia è stata aggredita a scuola. Dopo che dei ladri sono entrati in casa sua, “con il rossetto di mia moglie hanno scritto sul muro “Sporco ebreo, viva la Palestina”.
Erano tanti, circa 350 mila, gli ebrei della regione intorno a Parigi; ora 60 mila sono andati altrove.

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