Nel giorno dedicato alla Commemorazione dei defunti papa Leone XIV all’Angelus ricorda come la memoria dei defunti debba essere in relazione all’annuncio pasquale.

Durante l’Angelus domenicale di oggi 2 novembre, in cui si celebra la Commemorazione dei defunti, papa Leone XIV ha ricordato come la memoria di coloro che ci hanno preceduto in Cielo sia da guardare in relazione a Gesù e all’annuncio pasquale.
Questo giorno dedicato al ricordo dei cari defunti o dei morti a cui non pensa nessuno è illuminato dalla Resurrezione di Gesù. Come il Signore stesso ha detto, la volontà del Padre è che Egli non perda nessuno di quanti gli ha dato, ma che lo resusciti nell’ultimo giorno.
Angelus di oggi 2 novembre 2025, papa Leone XIV: il ricordo dei defunti e la speranza racchiusa nell’annuncio Pasquale
Il mistero della santità, che nella giornata di ieri, Solennità di Tutti i Santi, è stato celebrato, è legato alla speranza della salvezza. C’è un desiderio della beatitudine, inscritto in tutti gli animi degli esseri umani, e nel ricordare questo, papa Leone ha citato quanto affermava papa Benedetto XVI.

Il grande pontefice infatti diceva che l’espressione “vita eterna” vorrebbe dare un nome a questa attesa insopprimibile, quella dell’ “immergersi nell’oceano dell’infinito amore nel quale il tempo, il prima e il dopo, non esistono più“.
Il desiderio e l’attesa è pertanto rivolta ad “una pienezza di vita e di gioia che speriamo e attendiamo dal nostro essere con Cristo“, dice il Santo Padre. Aggiunge che “senza memoria di Gesù, della sua vita, morte e resurrezione, l’immesno tesoro di ogni vita è esposto alla dimenticanza“. Perciò la memoria dei defunti deve essere illuminata dall’annuncio pasquale.
Il pensiero ai defunti non ricordati e il conflitto in Sudan
Il pensiero di Papa Leone è andato anche ai defunti che nessuno ricorda. Ma, specifica, “nella memoria viva di Gesù, invece, perfino chi nessuno ricorda, anche chi la storia sembra aver cancellato, appare nella sua infinita dignità“.
I cristiani ricordano per questo i defunti all’interno di ogni celebrazione eucaristica. È l’annuncio pasquale, quindi, che fa nascere la speranza e dona senso. “Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà” professiamo infatti nel Credo, ricorda il papa.
Il pontefice ha poi espresso il suo profondo dolore nel seguire le tragiche notizie che giungono dal Sudan, in particoare dalle città del martoriato Darfur settentrionale dove si stanno praticando “violenze indiscriminate verso donne e bambini, attacchi ai civili inermi e gravi ostacoli all’azione umanitaria” che stanno causando insopportabili sofferenze alla popolazione già estremamente provata da mesi di conflitto.
Ha auspicato, pertanto, che vengano toccati i cuori dei responsabili e che sia posta fine a tutto questo dolore. Con questa speranza ha rinnovato un accorato appello alle parti coinvolte per un “cessate il fuoco” ed un’apertura urgente di corridoi umanitari.
Inoltre, ha voluto estendere un invito alla comunità internazionale ad “intervenire con decisione e generosità per offrire assistenza e sostenere quanti si prodigano nel portare soccorso“. La preghiera del papa va anche per la Tanzania, dove dopo le recenti elezioni politche sono scoppiati scontri che hanno procurato numerose vittime. L’esortazione è ed evitare ogni sorta di violenza e percorrere, invece, la via del dialogo.







