Nel giorno del suo 70° compleanno papa Leone XIV recita l’Angelus domenicale e parla della croce, che mostra come niente può separarci dall’amore di Cristo.

Oggi, 14 settembre, oltre ad essere la memoria liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce è anche il compleanno di Papa Leone XIV. Il pontefice, come di consueto, ha fatto capolino dalla finestra del Palazzo Apostolico per la recita dell’Angelus domenicale e il saluto ai pellegrini che come sempre affollano la piazza.
La breve riflessione del Santo Padre è partita dalla commemorazione di questa ricorrenza che, ricorda il ritrovamento del legno della Croce di Gesù da parte di Sant’Elena a Gerusalemme nel IV secolo e la restituzione della preziosa reliquia alla città santa da parte dell’imperatore Eraclio.
Angelus nel giorno dell’Esaltazione della Santa Croce: da mezzo di tortura a strumento di vita
Papa Leone si domanda cosa significa per noi oggi vivere questa festa. E per comprenderlo bene si aggancia al Vangelo della liturgia di oggi che presenta il dialogo tra Gesù e Nicodemo, uno dei capi dei giudei. L’uomo cerca Dio e riconosce in Gesù segni della sua grandezza. In questo intenso dialogo il Signore gli rivela che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato perchè chiunque crede in Lui abbia la vita eterna.

Nicodemo comprenderà appieno queste parole solo dopo la crocifissione quando aiuterà a seppellire Gesù, spiega il papa. E così la Croce ci mostra che Dio ci ha salvati mostrandosi a noi, offrendosi come nostro compagno, maestro, medico, amico, fino a farsi per noi pane spezzato nell’Eucarestia“.
Aggiunge che “per compiere quest’opera si è servito di uno degli strumenti di morte più crudeli che l’uomo abbia mai inventato: la croce“. Esaltare la croce è esaltare “l’amore immenso con cui Dio abbracciandola per la nostra salvezza l’ha trasformata da mezzo di tortura a strumento di vita“.
I ringraziamenti per il compleanno
Il Santo Padre dopo la recita della preghiera dell’Angelus ha voluto ricordare che domani ricorre il 60° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei vescovi, intuizione profetica di San Paolo VI, ideata affinché i vescovi potessero esercitare ancor meglio la comunione con il successore di Pietro. A questo proposito ha auspicato che possa crescere la comunione e la sinodalità per svolgere al meglio la missione della Chiesa.
Dopo aver salutato i numerosi gruppi e associazioni provenienti da tante parti di Italia e del mondo, davanti alla folla di persone che con striscioni e cartelli gli facevano gli auguri di buon compleanno, Papa Leone ha ringraziato affettuosamente. “Sembra che sappiate che oggi compio 70 anni...” ha detto sorridendo.
“Rendo grazie al Signore, ai miei genitori e ringrazio quanti hanno avuto un ricordo nella preghiera” ha aggiunto, certamente felice delle tante esternazioni di affetto e degli auguri che gli sono stati rivolti da ogni parte del mondo.