Angelus, Papa Francesco svela il segreto per sconfiggere ogni paura

Nel giorno in cui la Chiesa celebra il primo martire della fede, Papa Francesco ci esorta a non avere mai paura del male che ci sta intorno. Dio è più forte.

Dopo la morte di Gesù ci fu il terrore per le persecuzioni a più di duemila anni di distanza il male assume forme diverse ma continua a perseguitare chi crede in Lui. Come difendersi? Papa Francesco è chiaro.

Papa Francesco Angelus Santo Stefano
Papa Francesco Angelus Santo Stefano (Photo web source)

Testimonianza, martirio, sono parole che fanno paura ma la chiave è la carità.

Stefano testimone di carità sublime

È singolare la collocazione della festa di Santo Stefano subito dopo il Santo Natale. Il giorno prima si celebra la nascita del Re, il giorno dopo il martirio del soldato. C’è un’antica riflessione di san Fulgenzio Ruspo molto interessante per spiegare il legame tra questi due giorni. Il Natale celebra l’evento in cui il Verbo di Dio ha lasciato il cielo dove risiedeva trionfante per vestirsi della carne umana. Oggi Stefano, si sveste della carne umana per entrare trionfante in cielo.

l legame però è costituito dalla carità. Essa fece scendere Cristo dal cielo in terra e innalzò Stefano dalla terra al cielo. Ardente di carità non ebbe paura dei suoi lapidatori, addirittura pregò per loro mentre, pietra dopo pietra prendevano la sua vita. La carità di Stefano ha superato la crudeltà dei suoi carnefici. Solo la carità è la sorgente dei beni, la migliore difesa, la via che genera pace e conduce al cielo.

Oggi più che mai abbiamo bisogno della grande lezione che ci dà il protomartire. I venti di guerra che soffiano rischiano di spegnere l’ardore della carità e non possiamo permetterlo. Solo la carità genera pace, ecco il grande esempio che ci da Stefano.

Bimbo Gesù tra le pietre
Bimbo Gesù tra le pietre (photo web source)

Il persecutore e il perseguitato

Nella Scrittura Stefano è descritto come uomo di buona reputazione che serviva le mense e compiva opere di carità. Per questa generosa integrità finirà col testimoniare la fede in Gesù, col suo buon esempio scatena l’ira dei suoi avversari che lo uccidono senza pietà. Tutto questo accade davanti a Saulo, che fa da garante all’esecuzione. Saulo il persecutore, uomo dal duro integralismo, come dure sono le pietre che colpiscono il perseguitato Stefano.

Ma attraverso la testimonianza di Stefano, Dio sta preparando la conversione di Saulo che sarà un grande apostolo. Stefano testimonia coraggio. Il suo sacrificio lancia un seme che correndo in direzione opposta ai sassi si pianta in petto al suo peggior rivale. Ieri come oggi, in tempi di persecuzione il sangue dei martiri è seme dei cristiani. La persecuzione continua. Sono tanti i cristiani che soffrono e muoiono per testimoniare Gesù come c’è chi fa fatica a rimanere fedele mentre il mondo se ne ride e predica altro.

Adesso come allora il seme del loro sacrificio che sembra morire mentre germoglia e porta frutto. Dio attraverso di loro continua ad operare prodigi. In conclusione il Papa rivolge nuovamente un pensiero e la preghiera per tutti i popoli che sono in guerra e che soffrono tanto. Esorta a pregare per chi soffre e muore per la fede, a testimoniare il vangelo con mitezza e fiducia, ricordando che il seme del bene porta frutto anche se ora non lo si vede. Chiede l’intercessione della Madre di Dio Maria Santissima affinché il Signore ci doni la pace fra tutti i popoli e la fine di tutte le sofferenze.

 

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