Ancora da Castel Gandolfo, dove si trova per un periodo di riposo estivo, Papa Leone non rinuncia alla preghiera quanto alla catechesi dell’Angelus, anche per questa domenica, con i fedeli.

Nella domenica dove abbiamo ascoltato il brano del Vangelo che vede per protagoniste due donne, Marta e Maria, il Papa ci fa porre l’attenzione su di un aspetto molto particolare di queste donne, una il silenzio e il porsi in ascolto e l’altra presa nelle sue faccende. Siamo anche noi così? Questa è una domanda che dobbiamo porci.
Durante la celebrazione eucaristica, nella cattedrale di Albano, che ha preceduto l’Angelus, Papa Leone si è soffermato proprio su questi aspetti. Perché sono così importanti per il Santo Padre? Cerchiamo di capire insieme anche analizzando la sua catechesi proprio dell’Angelus di oggi.
Papa Leone ci parla di Marta e Maria
Da Castel Gandolfo, dove sta trascorrendo un periodo di riposo dalle fatiche e dai compiti papali, Papa Leone XIV non manca però di far sentire la sua voce, anche la domenica. Oggi, nel giorno in cui il Vangelo ci pone il brano della visita di Gesù da Marta e Maria, il Pontefice ha posto la sua attenzione, quanto durante la celebrazione eucaristica delle ore 9.30 nella cattedrale di Albano, quanto all’Angelus, proprio sul silenzio.
Ospitalità, servizio e ascolto sono i tre termini che incontriamo nelle letture di oggi: “Gesù si presenta come ospite a casa di Marta e Maria. Non è uno sconosciuto: è a casa di amici e il clima è di festa” – spiega il Papa nell’omelia. E proprio dove una delle sorelle rimprovera l’altra perché non l’aiuta nelle faccende domestiche, Gesù le risponde proprio invitandola ad apprezzare il valore del silenzio e dell’ascolto: “[…] Il servizio e l’ascolto, infatti, sono due dimensioni gemelle dell’accoglienza. Prima di tutto nel nostro rapporto con Dio” – dice Leone.

Il suggerimento per la nostra estate da parte del Papa
E proprio sul concetto dello stare con Gesù, dell’accogliere il suo invito ospitale, che sono indirizzate anche le parole dell’Angelus del Pontefice: “[…] Il nostro Dio ha prima saputo farsi ospite, e anche oggi sta alla nostra porta e bussa. È suggestivo che nella lingua italiana l’ospite è sia chi ospita, sia chi viene ospitato. Così, in questa domenica estiva possiamo contemplare il gioco di accoglienza reciproca, fuori dal quale la nostra vita impoverisce” – afferma Leone.
Le protagoniste del Vangelo, come abbiamo detto, vivono l’incontro con Gesù in maniera diversa: “Marta fatica e Maria ha come perso il senso del tempo, conquistata dalla parola di Gesù. Non è meno concreta di sua sorella e neanche meno generosa. Ha però colto l’occasione.
Il tempo estivo può aiutarci a “rallentare” e a diventare più simili a Maria che a Marta. A volte non ci concediamo la parte migliore. Bisogna che viviamo un po’ di riposo, col desiderio di imparare di più l’arte dell’ospitalità. Occorre solo farsi ospiti: fare posto e anche chiederlo; accogliere e farsi accogliere. Abbiamo tanto da ricevere e non solo da dare” – conclude il Pontefice.