L’amicizia di Dio è fondamentale per i cristiani

L’amicizia di Dio è fondamentale per i cristiani
esorcismi e vessazioni

L’amicizia di Dio è fondamentale per i cristiani; un sacerdote esorcista ci da alcuni consigli per mantenerla viva.
“In determinati casi, infatti, anche se la persona non è oggetto di vera e propria possessione diabolica, essa può essere, però, vittima di vessazione o di ossessione diabolica, che causano penose sofferenze per gli effetti nocivi sulla salute, gli affetti, il lavoro, il senso della propria vita”.

Spesso, non siamo consapevoli che questi disturbi siano di origine spirituale, causati dal perseverare in pratiche poco cristiane, intrise di superstizioni pericolose.
“Quello dell’Esorcista, infatti, è un ministero pastorale sacerdotale che deve illuminare i fedeli ed avvicinarli a Dio, fonte di ogni bene e, di conseguenza, allontanarli dal male: soprattutto attraverso il ritorno fiducioso alla pratica dei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia”.

Il fedele ha bisogno di confessioni regolari, per poter comprendere come ritornare, con tutto se stesso, al Signore e rasserenarsi il più possibile.
L’abbandono delle consuete pratiche religiose, infatti, facilita l’ingresso del maligno nella nostra vita.
Ecco alcuni consigli dell’esorcista:

“Il primo è quello di continuare sempre, con filiale fiducia in Dio, o di riprendere al più presto e con ferma decisione se fosse stata interrotta, un’abituale e autentica pratica religiosa, nella linea cioè dell’insegnamento e della vita della Chiesa”.
Questo serve per instaurare o ri-creare un dialogo con Dio e una buona sintonia con i suoi insegnamenti.

“Il secondo è di evitare accuratamente di soffermarsi con la memoria nel ricordo di incresciose situazioni del passato: torti ricevuti o errori personali che, forse, potevano essere evitati, se ci fosse stato un aiuto concreto e tempestivo da parte di chi avrebbe potuto darlo, ma non lo ha dato”.
Ciò ha lo scopo di non alimentare sentimenti di rancore e di vendetta, nei confronti di chi ci ha fatto del male.

“Il terzo è quello di rendersi familiare la Parola di Dio ( …). Sembra, perciò, più che mai utile, anzi necessario, che in situazioni di spirituale disagio interiore perché disorientati, demotivati, scoraggiati o fortemente condizionati da sentimenti di gelosia, da desiderio di successo e di benessere personale o familiare da realizzare a qualunque costo e utilizzando qualsiasi mezzo, risulterà senz’altro illuminante, costruttivo e rasserenante dare ascolto a Dio, che anche oggi parla ad ogni persona: nell’intimo della sua coscienza, ma anche attraverso la personale lettura del l’uno o l’altro testo biblico dell’Antico e del Nuovo Testamento”.

In questo, può aiutarci anche la preghiera e la meditazione delle Sacre Scritture, come dei tanti Salmi che possono essere di gran conforto.
“Va sottolineato che la superstizione aumenta quando manca una vera fede in Dio. Una fede, cioè, vissuta in una filiale e fiduciosa comunione con Lui, accogliendone e praticandone i Comandamenti, invocando quotidianamente il suo aiuto e, all’occorrenza, il suo perdono per comportamenti – nella vita personale, familiare e sociale – non conformi alla sua Parola, all’insegnamento della Chiesa e, soprattutto, alla santità stessa di Dio, di cui si è diventati partecipi con il Battesimo”.

Antonella Sanicanti

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