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Adul Sam-on: “Ho pregato e Dio ci ha salvato”

Adul Sam-on, 14 anni ,era con Ake, coach di una squadra di calcio giovanile, durante l’allenamento del 23 giugno. L’allenatore porta lui ed altri 11 ragazzini tra gli 11 ed 17 anni all’interno della grotta di Tham Luang con l’intento di trascorrervi insieme non più di un’ora quindi senza preoccuparsi di eventuali provviste o abbigliamento aggiuntivo.

Photo by (LILLIAN SUWANRUMPHA/AFP/Getty Images)

I fatti seguenti sono noti. Le forti piogge hanno reso quella grotta una vera e propria trappola per topi lasciando il mondo appeso per le sorti dei malcapitati. Dopo dieci giorni e dieci notti nel ventre oscuro della terra nella grotta i 12 coraggiosi ragazzini ed il loro allenatore, iniziavano a perdere le speranze, la pazienza e soprattutto le forze. Poi qualcosa è cambiato ecco il racconto di uno di quei piccoli eroi.

La testimonianza di Adul Sam-on

“Non c’era niente da poter fare, niente che potesse mutare le cose. Potevamo solo pregare.
E così mi sono rivolto a Dio: “Signore, io sono solo un ragazzo, ma Tu sei onnipotente e sei santo. In questo momento io non posso fare nulla, solo Tu puoi proteggere e aiutare tutti noi”. Una preghiera semplice, spontanea, partita direttamente dal cuore di un quattordicenne, una di quelle che sono più gradite a Gesù. Una di quelle che Dio non lascia inattese che si aggiunta a milioni di invocazioni recitate, in quei giorni, dai fedeli di tutto il mondo perché quei ragazzi potessero tornare alle loro famiglie. E così è stato, il miracolo si è compiuto.Dopo aver ricordato Saman Kunan, uno dei volontari che ha perso a vita nelle operazioni di salvataggio, Con queste parole sincere ed emozionate si è chiuso il racconto di Adul che ha commosso tutti i presenti per la sua fede “Ho ringraziato Dio per tutto quello che era successo a me e ai miei amici, tutti e tredici. Grazie a tutti coloro che hanno pregato per me e per la squadra, grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato. Dio vi benedica tutti. Grazie”.

Adul Sam-on (Photo by LILLIAN SUWANRUMPHA/AFP/Getty Images)

Chi è Adul Sam-on

Adul Sam-on è nato nel Wa, regione semi-autonoma tra Birmania e Cina tristemente conosciuta per le continue guerriglie per la coltivazione dell’oppio e quindi per il conseguente traffico di metanfetamine. Giunto in Thailandia a 7 anni con la propria famiglia, che era alla ricerca di migliori condizioni di vita, ha immediatamente iniziato a frequentare un centro culturale e di accoglienza cristiano. La formazione ricevuta in questi 7 anni si rivelerà fondamentale nella risoluzione di quella che poteva essere una vera tragedia. Infatti, nonostante la tenera età, Adul parla correttamente inglese, thailandese, birmano, mandarino e wa e solo grazie a questo è stato in grado di guidare i sub inglesi nelle operazioni di recupero. E’ un talentuoso calciatore di 14 anni del Moo Pa, studente esemplare del Compassion, che nutre, come ogni suo coetaneo i suoi sogni: diventare medico e poter vestire la maglia del Chiang Rai United Club. Sa suonare egregiamente sia il piano che la chitarra. Il suo status di apolide, senza certificato di nascita, passaporto e carta d’identità, non gli permetterà, in Thailandia, di contrarre matrimonio, di votare, di intestarsi alcuna proprietà o conto bancario. Ciò nonostante Adul è certo, grazie al sostegno della Chiesa di poter dire qualcosa di importante nella sua vita proprio per la sua smisurata fede in Dio.

L’insegnamento

“Questa esperienza sia d’insegnamento a tutti i cristiani di quanto sia importante avere speranza e confidare in Dio, e nella preghiera unitaria”, le parole del reverendo Janepiriyaprayoon. “Crediamo che Adul sia stato uno strumento del Signore Dio e lo abbia usato per parlare in inglese con i soccorritori. Abbiamo sperimentato la potenza delle preghiere. La nostra vita, la nostra fede e il nostro amore sono stati ravvivati e rafforzati”.
C’è ben poco da aggiungere a queste parole, la preghiera fatta con fede è uno dei mezzi più potenti a nostra disposizione che troppo spesso dimentichiamo o non sappiamo utilizzare.

“se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile” (Gv 17, 20)

CS

Cristiano Sabatini

Scritto da
Cristiano Sabatini

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