Vaticano: addio al cardinale Achille Silvestrini

È morto oggi a Roma il cardinale Achille Silvestrini, per anni protagonista della diplomazia vaticana. 

Achille Silvestrini
Achille Silvestrini con Papa Francesco (websource)

Il cardinale ricopriva la carica di prefetto emerito della congregazione per le Chiese orientali.

Si è spento questa mattina a Roma il cardinale Achille Silvestrini, era ricoverato all’ospedale A. Gemelli di Roma. Il porporato, che aveva 95 anni, ha rappresentato una delle figure più influenti della diplomazia vaticana. Silvestrini è stato, insieme al cardinale Agostino Casaroli (segretario di Stato di Papa Giovanni Paolo II), protagonista della Ostpolitik vaticana, realizzando i primi contatti con le comunità dell’Europa orientale. Il cardinale fu protagonista anche delle trattative che hanno portato alla revisione del Concordato con l’Italia.

Chi era Achille Silvestrini: dal sacerdozio alle missioni diplomatiche

Il cardinale Silvestrini nacque a Brisighella (Faenza), il 25 ottobre del 1923. Fu ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Battaglia nel 1946. Da allora prestò gran parte del suo servizio alle missioni diplomatiche, dapprima in sud-est asiatico, occupandosi di Vietnam, Cina e Indonesia. Successivamente, ricevette l’incarico di guidare la delegazione della Santa Sede per la revisione del Concordato lateranense (regolante i rapporti fra Repubblica italiana e Santa Sede), nel 1984.

Le missioni diplomatiche di Silvestrini

Elenchiamo, in maniera sintetica e schematica, alcune delle sue innumerevoli missioni diplomatiche, che lo hanno portato, nel corso della sua carriera, a rappresentare uno dei punti fermi in Vaticano. Nel 1981 fu inviato a Malta; l’anno seguente troviamo il cardinale a Buenos Aires, per la crisi delle Malvine-Falklands; fu inviato in Nicaragua e in Polonia nel 1983; nel 1984 ricoprì il ruolo di capo della Delegazione della Santa Sede alla sessione inaugurale della conferenza sul disarmo in Europa; fu inviato in Libano e in Siria nel 1986 e poi ancora in Polonia nel 1987.

L’impegno per i giovani

A seguito del suo servizio diretto con la Santa Sede, il cardinale Silvestrini portò avanti un progetto legato alla formazione dei giovani. L’impegno, che il cardinale mantenne fino ai suoi ultimi giorni, era rappresentato dalla guida dell’istituzione Villa Nazareth, che favorisce lo sviluppo di giovani studenti meritevoli. Negli ultimi anni, arrivò in suo aiuto, per la gestione dell’istituzione, l’arcivescovo Claudio Maria Celli. Il fine dell’istituto è quello di promuovere la formazione di giovani studenti, provenienti da famiglie meno abbienti. Al Villa Nazareth, tra gli altri, si è formato anche il premier Giuseppe Conte.

Il Collegio cardinalizio dopo la morte di Silvestrini

Fu San Giovanni Paolo II a crearlo cardinale, nel concistoro del 28 giugno 1988.  Achille Silvestrini ricopriva il ruolo di non elettore. Con la sua morte, il Collegio cardinalizio è dunque composto da 215 cardinali: tra questi, 118 sono elettori e 97 non elettori.

Fabio Amicosante

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