Lâabbazia della Madonna di Follina conserva allâinterno unâantica immagine miracolosa che protesse i follinesi dalle bombe durante la Grande Guerra.
Si tratta di un antico monastero cistercense in cui ora si trova la parrocchia di Follina, in provincia di Treviso. Conosciuto anche con il nome di Abbazia di Sanavalle, possiede anche il titolo di basilica minore.
La prima menzione in assoluto si trova in un documento del 1127 in cui la lâabate Bernardo attestava la vendita di Follina, in una pergamena trascritta nel diciassettesimo secolo la cui copia resta ancora conservata allâinterno della Biblioteca comunale di Treviso.
Questo documento dimostra che un complesso monastico esisteva giĂ prima dellâarrivo dei cistercensi, nella metĂ del dodicesimo secolo. Con tutta probabilitĂ , pare fosse un monastero di benedettini dipendenti da San Fermo di Verona. I monaci veneravano giĂ lâantica immagine miracolosa della Madonna presente allâinterno, anche se il passaggio allâordine dei cistercensi non è storicamente chiaro, per quanto riguarda come sia avvenuto.
Probabilmente, in quellâoccasione venne fondata una nuova comunitĂ che sostituĂŹ quella precedente. La data di fondazione tradizionale è quella del 1146, anche non ci sono fonti storiche a supporto. Quello che è certo è che inizialmente Follina intrattenne uno stretto legame con le abbazie di Chiaravalle e di CĂŽteaux. Due dei piĂš importanti centri cistercensi dâItalia e dâEuropa.
Lâabbazia ebbe il massimo splendore nel tredicesimo secolo, grazie alle donazioni dei fedeli che portarono il complesso ad ampliarsi notevolmente negli anni. Nel 1268 infatti venne edificato il chiostro, mentre tra il 1305 e il 1335 fu realizzata la basilica. Nel 1388 lâabbazia passò alla Serenissima, e circa mezzo secolo dopo il governo ne chiese a papa Niccolò V la soppressione.
Una volta ridotta a commenda, ci furono illustri abati commendatari tra cui Pietro Barbo, futuro papa Paolo II, e Carlo Borromeo. Alla fine del sedicesimo secolo lâabbazia passò ai camaldolesi, che sâinsediarono stabilmente nel 1739. Nel 1771 la Serenissima soppresse il monastero la trasformò la chiesa in curazia, e gli edifici del complesso, ad eccezione di chiesa e sacrestia, vennero venduti a privati. Ciò causò gravi deturpazioni architettoniche.
Don Bonifacio Baseggio custodÏ i beni durante le soppressioni napoleoniche, e nel 1819 la basilica divenne parrocchia. Nel 1921 il cardinale Pietro La Fontaine incoronò la statua della Madonna. Infine papa Benedetto XV dichiarò la chiesa basilica minore.
Ancora oggi la facciata della Basilica rappresenta uno dei migliori esempi di gotico cistercense nel Veneto. Lâinterno a tre navate è diviso in cinque campate da ampie arcate, e fasce affrescate con motivi floreali e figure evangeliche decorano lâaula.
Lâaffresco di Francesco da Milano raffigurante una Madonna col Bambino tra due santi è unâopera di grande importanza, e allâinterno della chiesa, custodita in unâancona in stile neogotico, si trova la statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, meta di pellegrinaggio e venerazione da parte dei fedeli fin da tempi antichissimi.
Si ipotizza che la statua risalga al sesto o settimo secolo dopo Cristo. Da allora Maria riversa il suo amore materno su tutti i suoi figli e su chi la venerano e la invoca, ricevendo benedizioni e grazie per la propria vita e per i propri cari.
Giovanni Bernardi
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