A 11 anni Paolo scrive a Papa Francesco, ecco cosa gli risponde

A 11 anni Paolo scrive a Papa Francesco, ecco cosa gli risponde
Il Santo Padre abbraccia un bambino

Ci sono bambini che sognano di diventare calciatori, artisti, cantanti altri di diventare medici e salvare delle vite, poi ci sono bambini come Paolo che sentono sin dai primi giorni una vocazione fortissima e sperano un giorno di riuscire a seguire il cammino religioso di chi li ha preceduti, magari, chissà, diventare papa e guidare i fedeli verso l’amore infinito del Signore. Per Paolo, bambino di Udine di 11 anni, l’idolo dell’infanzia non è Messi o Ronaldo, ma papa Francesco al quale ha voluto scrivere una lettera per parlargli della sua vocazione.

La risposta di papa Francesco alla lettera del piccolo Paolo

Il 3 luglio del 2015 il postino porta una lettera speciale al piccolo Paolo, si tratta della risposta alla sua lettera scritta da monsignor Peter Wells da parte di papa Francesco. Il bambino è al settimo cielo e come prima cosa chiama la nonna e i sacerdoti che ne seguono l’educazione cristiana e con lui come chierichetto celebrano le Messe, don Ernesto Zanni e don Pierpaolo di Cussignacco della parrocchia del Cristo. L’emozione è stata grande anche per tutti i familiari di Paolo, tutti sapevano che il piccolo aveva scritto una lettera al papa, ma nessuno si sarebbe mai immaginato che gli avrebbe risposto.

Nella lettera il bambino raccontava al Santo Padre il suo rapporto con Cristo e con la religione, della sua vocazione e del suo desiderio di intraprendere la carriera ecclesiastica. Quindi chiedeva a Bergoglio di ricordarlo nelle sue preghiere, affinché questa sua vocazione non si affievolisse nel tempo e il suo desiderio potesse realizzarsi a tempo debito. Questa la risposta di monsignor Wells alle richieste del piccolo: “Hai confidato a Papa Francesco il servizio di ministrante svolto con entusiasmo in parrocchia e il desiderio di comprendere la tua vocazione, chiedendogli il sostegno della Sua preghiera. Sua Santità ti ringrazia per i sentimenti di affetto che hanno ispirato il filiale gesto e, mentre assicura il Suo ricordo nella preghiera affinché l’impegno di servire all’altare faccia maturare una genuina ed affettuosa amicizia con il Signore Gesù e ti aiuti a capire il Suo progetto d’amore su di te, di cuore invia a te e ai familiari la Benedizione Apostolica, volentieri estendendola alle persone care”.

Luca Scapatello

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