Oggi 5 marzo è Mercoledì delle Ceneri: comincia la Quaresima, tempo di conversione

Il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima, tempo di conversione in vista della Pasqua. È un periodo di grazia in cui cambiare e riconciliarsi con il Signore. 

Mercoledì delle Ceneri
Mercoledì delle Ceneri – lalucedimaria.it

Nel Rito Romano oggi, 5 marzo, è il Mercoledì delle Ceneri e segna l’inizio della Quaresima, cioè del tempo liturgico “forte” e di speciale chiamata alla penitenza che si conclude prima della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo.

La conversione è il fulcro di questo periodo liturgico di preparazione alla grande celebrazione pasquale in cui il Signore ha vinto la morte con la Resurrezione. Convertirsi è ciò che ogni fedele è chiamato a fare perchè il percorso di crescita nella fede è costante e dura tutta la vita.

È sempre necessario il cambiamento, la trasformazione del cuore e la riconciliazione con Dio mediante il pentimento dei propri peccati che vengono cancellati nel sacramento della Confessione. Il Mercoledì delle Ceneri è rivestito di un grande significato simbolico, a cominciare proprio dal rito dell’imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli.

Oggi 5 marzo: Mecoledì delle Ceneri

Nel corso della celebrazione eucaristica odierna i sacerdoti svolgono il cosiddetto rito dell’imposizione delle ceneri. Derivanti dalla combustione dei rami di ulivo benedetti durante la Domenica delle Palme dell’anno precedente, le Sacre Ceneri vengono imposte con un piccolo segno sui fedeli.

La frase che accompagna il rito è Convertiti e credi al Vangelo“, un esortazione che illustra appieno l’essenza del tempo quaresimale. Anche la vecchia formula “uomo ricordati che sei cenere e che cenere ritornerai” esprime l’importanza della conversione puntanto l’attenzione sulla vita eterna.

Il riferimento è a Gen 18, 27 : “Riprese Abramo e disse: Ecco che ricomincio a parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere”. La frase pronunciata attualmente invece riprende Mt 1, 15 e si focalizza sulla volontà di operare un cambiamento nella propria vita e di porre la Parola e la volontà di Dio al primo posto. 

L’inizio di un percorso di rinnovamento del cuore

Le Ceneri ricordano all’uomo il suo essere creatura, la finitudine del corpo e l’eternità dell’anima. Indicano, quindi, all’uomo la caducità della vita. Nelle Sacre Scritture più volte ricorre il tema delle ceneri come segno della supplica che l’uomo, riconoscendosi creatura fragile e bisognosa di grazia, rivolge a Dio.

La liturgia nella prima lettura “Ritornate a me con tutto il cuore…”, ( Gl 2, 12) richiama alla necessità dell’uomo di tornare a Dio, mettendo da parte tutto ciò che lo distoglie da questo.

A istituire il Mercoledì delle Ceneri fu san Gregorio Magno. La cerimonia è poi attestata verso gli inizi del sec. XI e dal sinodo di Benevento del 1091. È sorta probabilmente come libera devozione dall’uso d’iniziare con la quaresima la penitenza pubblica, la quale portava l’uso del cilicio e della cenere.

Quest’anno a causa delle sue condizioni di salute e del suo ricovero al policlinico “Gemelli”non sarà papa Francesco a presiedere il rito delle Ceneri: a sostituirlo sarà il card. Angelo De Donatis.

Digiuno, preghiera ed elemosina

San Gregorio Magno in questo giorno iniziò il digiuno quaresimale che perciò venne detto anche in capite ieiunii. In questo giorno, infatti, la Chiesa invita tutti coloro che sono nelle condizioni di salute per farlo di digiunare.

Il digiuno, ovvero l’astensione dal cibo, che può essere ridotto quasi o totalmente, o svolto consumando solo pane e acqua, esprime l’offerta attraverso la rinuncia. Con il digiuno si fortifica la volontà e si orienta il proprio animo verso ciò che è fondamentale: Dio.

Attraverso il digiuno si sviluppa e di potenzia un dominio di sé importante per spogliarsi da tutto ciò che è superfluo ed allontanarsi dalle seduzioni del male. Lo specifica il Catechismo quando al punto 2043 sottolinea che il digiuno favorisce “il dominio sui nostri istinti e la libertà di cuore“.

Il Catechismo al punto 1434 insegna che “La penitenza interiore del cristiano può avere espressioni molto varie. La Scrittura e i Padri insistono soprattutto su tre forme: il digiuno, la preghiera, l’elemosina, che esprimono la conversione in rapporto a sé stessi, in rapporto a Dio e in rapporto agli altri“.

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