4 novembre: il mistero della Madonna di Pötsch che ha lacrimato due volte in luoghi diversi

Molti secoli fa dall’icona della Madonna di Pötsch scesero lacrime e il fenomeno si ripeterà anche molti anni dopo. Le sono attribuiti numerosi miracoli e un grande santo dei tempi moderni ebbe una grande venerazione per questa immagine.

Madonna di Pötsch
Madonna di Pötsch – lalucedimaria.it

A Vienna, nella cattedrale di Santo Stefano, si venera un’icona della Vergine Maria. È l’immagine miracolosa proveniente dalla cittadina ungherese di Pötsch (Pócs in lingua magiara) che verso la fine del Seicento era di proprietà degli Asburgo d’Austria. Si tratta di una «Madonna piangente» che versò lacrime nel 1696.

Era il 4 novembre del 1696: un contadino ungherese di Pötsch di nome Michail Cory si trovava in preghiera nella locale chiesa parrocchiale di rito greco davanti un’icona della Madonna. Improvvisamente l’uomo notò che dagli occhi dell’immagine mariana sgorgavano lacrime. Michail subito sparse la voce e tutti poterono constatare di persona quanto accaduto.

Tutta la città poté assistere alla lacrimazione miracolosa, comprese personalità di spicco visto che l’icona continuò a lacrimare per oltre un mese (fino all’8 dicembre, giorno in cui la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione di Maria). A nulla valsero i tentativi di avvolgere l’icona miracolosa in panni, visto che in poco tempo questi si trovavano a essere completamente bagnati dalle lacrime.

Nel frattempo, davanti all’immagine della Madonna piangente si moltiplicavano le grazie e le guarigioni miracolose. Si pensò di interpellare colui che era considerato una sorta di Padre Pio del tempo: il beato Marco d’Aviano, il celebre cappuccino anima nel 1683 della liberazione di Vienna dalla minaccia turca. 

Il doppio prodigio: anche la copia dell’icona della Madonna di Pötsch lacrima miracolosamente

Fu il beato Marco d’Aviano – consigliere dell’imperatore Leopoldo I – a suggerire di trasferire l’icona a Vienna, poiché nella capitale dell’impero l’afflusso ormai sempre crescente di pellegrini avrebbe potuto essere organizzato al meglio. Così avvenne e alla fine l’icona della Madonna di Pötsch fu sistemata nella cattedrale viennese di Santo Stefano. La venerazione si accrebbe quando, l’11 settembre 1697, il principe Eugenio di Savoia vinse gli Ottomani nella battaglia di Zenta.

Duomo di Santo Stefano
Il meraviglioso Duomo di Santo Stefano a Vienna (Foto Instagram @cafe.am.dom) – lalucedimaria.it

La vittoria sui turchi fu attribuita all’intercessione di «Maria Pötsch» che così divenne di fatto la patrona di Vienna. Gli abitanti del villaggio di Pócs, per nulla contenti del fatto che l’icona fosse stata trasferita, dieci anni dopo ricevettero una copia dell’immagine miracolosa. Anche questa copia lacrimò il 1° agosto 1715.

Il vescovo avviò un’indagine che si concluse con l’approvazione della venerazione della seconda icona miracolosa (che stavolta rimase nel villaggio che prese il nome di Máriapócs. Nel 1991 papa Giovanni Paolo II visitò Máriapócs, dove celebrò secondo la tradizione liturgica della Chiesa orientale. Centinaia di migliaia di fedeli affollano ogni anno Máriapócs, nel nord-est dell’Ungheria, diventato nel corso dei secoli uno dei luoghi di culto più frequentati della regione.

La devozione di San Josemaría Escrivá alla Madonna di Pötsch dove si recò a pregare 

L’icona originale custodita nel duomo di Santo Stefano è sopravvissuta al crollo della volta della chiesa a causa di un incendio. Dal 1948 ha trovato la sua collocazione su un altare nel lato destro della navata, sotto lo stupendo baldacchino di Öchsel risalente all’inizio del XVI secolo. Il 4 dicembre 1955 San Josemaría Escrivá pregò davanti all’icona della Madonna di Pötsch.

Il santo fondatore dell’Opus Dei rimase particolarmente commosso da questa immagine che proveniva da un villaggio che allora si trovava nel blocco sovietico, al di là della cortina di ferro. Per lui l’icona era una sorta di porta di accesso alla fede nelle zone che gemevano sotto il dominio del comunismo ateo. «Sancta Maria, Stella Orientis, filios tuos adiuva!» (Santa Maria, Stella d’Oriente, aiuta i tuoi figli!), pregava San Josemaría Escrivá.

Nei decenni successivi la sua preghiera si diffuse in tutto il mondo e venne esaudita con la caduta del comunismo. Il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha dedicato una targa commemorativa accanto all’altare il 9 gennaio 2002, in occasione del centenario della nascita di San Josemaría Escrivá.

Preghiera alla Madonna di Pötsch

Mia Signora delle Lacrime! Mi inginocchio davanti a te, consapevole della mia miseria. Mi meraviglio quasi di osare pregarti come mia Madre, tu che, essendo Madre di Dio, ti sei definita solo serva del Signore. Sono un povero peccatore e tuttavia ti chiamo Madre mia e chiedo il tuo aiuto.

O Signora delle Lacrime, so di essere indegno di essere ascoltato, ma ti prego di non guardare la mia indegnità. Distogli lo sguardo dai miei peccati e non vedere in me altro che la mia miseria, poiché dipendo da te, dal tuo amore materno. Oh, ascolta la mia fervente preghiera, mia Signora delle Lacrime, e concedimi la grazia per cui ti prego. Amen.

Ave Maria… (3 volte).

Nostra Signora delle Lacrime di Pötsch, prega per noi!  Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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