Una storia davvero straordinaria lega la Madonna all’Anello che secondo la tradizione le sarebbe stato regalato dal suo castissimo sposo, San Giuseppe.

Nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia si venera una reliquia molto particolare: l’anello nuziale della Madonna regalatole da San Giuseppe per lo sposalizio. La tradizione vuole che poco prima di morire la Vergine avrebbe personalmente consegnato all’apostolo Giovanni l’anello (in quarzo calcedonio). Ma come è finito l’anello a Perugia? Bisogna risalire fino all’anno 985. È allora che Ranieri, un orafo chiusino, lo acquista da un mercante ebreo.
La Madonna dell’Anello appare in sogno
A questi era apparsa la Madonna in sogno e lo aveva rimproverato perché quel monile era il suo anello nuziale e lui non lo stava tenendo nella giusta considerazione. Dopo questo fatto il commerciante desiderava ardentemente cederlo, perché ormai l’anello gli recava un forte tormento. Quando le cede a Ranieri gli consiglia di tenere l’anello in grande considerazione e dargli la venerazione che merita.
L’orafo però non crede alla storia che gli è stata raccontata e pensa a una stratagemma per vendergli un anello non autentico. Lo porta a Chiusi e lo ripone nella cripta di famiglia dimenticandosi presto delle raccomandazioni del commerciante. È costretto a ricredersi il giorno in cui muore il suo unico figlio. Nella bara infatti il morto si drizza in piedi per fargli lo stesso rimprovero rivolto in sogno al mercante.
L’orafo così, ottenuta prova dell’autenticità dell’anello, per riparare ai suoi errori lo dona al locale monastero di Chiusi, il convento di Santa Mustiola, così che tutti possa onorare il mistico oggetto. Rapidamente gli abitanti di Chiusi decidono di onorarlo con una festa.
Il furto dell’anello e la guerra tra Perugia e Assisi
Molti secoli dopo, nel 1437, un frate tedesco, Winter da Magonza (italianizzato in Vinterio), ruba la reliquia per portarla in Germania. Il frate era stato ingiustamente accusato del furto di alcuni calici e incarcerato per quaranta giorni con i ceppi ai piedi e le mani incatenate. Convinto che per il torto che gli hanno inflitto i chiusini non meritino di possedere l’anello, per vendicarsi ruba la reliquia e scappa in direzione di Assisi.

Durante la fuga, all’improvviso cala su di lui una fitta nebbia e finisce per ritrovarsi a Perugia. Qui le autorità, saputo di cosa si tratta, decidono di tenersi l’anello. Il frate viene messo in prigione, dove confessa tutto l’accaduto. A causa dell’anello scoppia la guerra tra Perugia e Chiusi (detta appunto la Guerra dell’anello). Per risolverla scende in campo addirittura il Papa.
Sisto IV decide di risolvere la questione confiscando l’anello e facendolo portare a Roma. Il suo successore, Innocenzo VIII lo restituisce a Perugia autorizzando l’ostensione ufficiale dell’anello. Ancora oggi l’anello regalato da San Giuseppe alla Madonna viene venerato il 29 luglio all’interno della cattedrale perugina di San Lorenzo, dive si celebra la suggestiva cerimonia della «Calata de Santo Anello», offerto alla venerazione dei fedeli nei giorni che precedono il perdono di Assisi (2 agosto e il 12 settembre per la festa della Madonna delle Grazie).
.In più occasioni la città di Perugia ha invocato la misericordia della Vergine Maria chiedendole di scongiurare invasioni nemiche o calamità naturali con ostensioni straordinarie della reliquia davanti alla quale, in ogni epoca, numerosi pellegrini si sono recati – e non cessano di farlo – per chiedere grazie e guarigioni da diverse malattie, specialmente a quelle legate agli occhi.
Preghiera alla Madonna dell’Anello
O Donna da tutti e sopra tutti benedetta! Tu sei l’onore e la difesa del genere umano; tu sei la Madre di Dio; tu la Signora dell’universo, la regina del mondo. Tu sei la perfezione dell’universo e il decoro della santa Chiesa; tu tempio di Dio; tu giardino di delizie; tu porta del cielo, letizia del Paradiso e gloria ineffabile del sommo Dio; veramente è balbettando che cantiamo le tue lodi e le tue bellezze. Supplisci con la tua bontà alle nostre insufficienze. Amen