2 settembre, Madonna della Montagna: animale si inginocchia davanti alla Croce

Un pastore sta cercando uno dei suoi animali. E lo trova davanti a un’antica croce di ferro, appena prima che appaia la Madonna della Montagna. 

Madonna della Montagna
Madonna della Montagna – lalucedimaria.it

A Polsi, frazione di San Luca (Reggio Calabria), a 865 metri di altezza nel cuore dell’Aspromonte sorge il santuario della Madonna della Montagna. È detto anche della «Madre del Divin Pastore», secondo il titolo con il quale è venerata qui la Vergine.

Il paese di Polsi, pare, era stato fondato da alcuni cristiani di Messina che, in fuga dalle persecuzioni del III secolo, lasciarono la Sicilia per venire in esilio in una delle più profonde e sperdute valli calabresi. Si stabilirono sulle rive del torrente Bonamico, dove eressero una prima chiesetta sormontata da una croce greca.

Gli esuli messinesi lasciarono il luogo nel 313, dopo l’editto di tolleranza di Costantino che concedeva libertà di culto. Così se ne fecero ritorno alla loro terra di origine abbandonando la “colonia” di Polsi. Un’altra tradizione vuole che siano stati dei monaci bizantini (basiliani) alla ricerca di un riparo dai saraceni a creare nel IX secolo una comunità vicino a Montalto.

I monaci costruirono una chiesa con una croce greca soprastante dando inizio all’edificazione del santuario, con annesso cenobio. Furono sempre loro a coltivare e diffondere la devozione alla Santa Croce e alla Madonna con il titolo di «Madre del Divin Pastore», chiamata comunemente «Madonna della Montagna» di Polsi.

La giumenta si inginocchia davanti alla croce

Nel 1144 un pastore di nome Italiano si spinse fino a quel luogo tanto impervio alla ricerca di una giumenta che gli era scappata. La trovò inginocchiata davanti a una croce greca di ferro. Era stato lo stesso animale a portarla alla luce scavando con le zampe nel terreno. In quel preciso istante la Madonna col Bambino comparve al pastore.

Santuario della Madonna della Montagna
Santuario della Madonna della Montagna di Polsi (Foto Facebook @Santuario della Madonna della Montagna) – lalucedimaria.it

La Vergine chiese al pastore di costruire in quel punto una chiesa a lei dedicata. Il reperto più misterioso rimane proprio una piccola croce di ferro dalla cui asta centrale partono due braccia irregolari e singolari, non riscontrate in altri tipi di croce. Sarebbe la croce scavata dalla giumenta e trovata dal pastore vagante tra i monti per cercare il bovino smarrito.

Una terza versione sostituisce al pastore il nobile normanno Ruggiero, smarritosi tra i monti durante una battuta di caccia. Fu comunque l’ordine monastico di San Basilio a incaricarsi della costruzione del santuario, retto dai monaci fino al 1450. Ogni anno, dal 31 agosto al 2 settembre, si celebra la festa della Madonna di Polsi, la più animata della Calabria, in ricordo dell’apparizione.

Ogni 25 anni si festeggia l’incoronazione di Maria SS. della Montagna di Polsi – l’ultima è avvenuta il 2 settembre 2006. Nel 2022 il Vescovo di Locri-Gerace Monsignor Francesco Oliva ha voluto un’incoronazione straordinaria della statua della Madonna.

Preghiera alla Madonna della Montagna

O Maria, Vergine madre, benedici tutti noi. In questa solennità della Santa Croce, Ti accogliamo come madre, il più bel dono che Gesù ci ha fatto nell’ora della morte.
Donna dei nostri giorni, umile e semplice, che l’eterno Padre ha scelto come madre del suo Figlio, accoglici sotto il tuo manto, proteggici dalle insidie del male.

Guarda con occhio benevole noi tuoi figli, figli di questa bella ma difficile terra. Dona pace e serenità ai nostri cuori, liberaci da ogni cattiveria. Tu, Madre, che ai piedi della croce hai offerto consolazione al tuo Figlio Infondi in noi speranza, in questa ora.

Tu sai che in quella croce sono anche le nostre sofferenze, tanti tradimenti e ipocrisie, ingiustizie e malvagità. Ai piedi della croce sei per noi ancor più madre. Presenta al tuo Figlio questa nostra umanità.

Madre addolorata, aiutaci ad abbracciare le nostre croci, le croci di quanti fanno difficoltà a portarle, degli ammalati, degli anziani soli, dei giovani che hanno smesso di sognare, dei padri di famiglia che non hanno lavoro che non possono accettare che sia rubato il futuro ai propri figli.

Il nostro sguardo è sulla Croce. La nostra speranza è in quella Croce che ha sostenuto Gesù. Quale caro prezzo per il nostro riscatto e perdono. È il prezzo di un amore senza limiti.
O Maria, con Te volgiamo il nostro sguardo a quel bel Crocifisso, che in questo Santuario si erge maestoso.

Da te imploriamo pace al nostro cuore Con Te ci uniamo nell’abbraccio del Padre e del suo sconfinato amore. Così sia!

+ Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace

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