Oggi celebriamo Sant’ Espedito Martire, che abbiano conosciuto nei giorni precedenti, con la Novena a lui dedicata.
E lo facciamo commentando la testimonianza di un intervento compiuto dal Santo, nella vita di una devota, la signora Letizia.
“Sono una docente precaria e, ad oggi, con la riforma della Buona Scuola di Renzi, molti di noi sono stati costretti ad un esodo doloroso dalle famiglie, per le scelte inique di un Governo che ha promesso tanto e generato rovina per molti”.
La situazione della signora Letizia la conosciamo fin troppo bene e rientra in quel clima di profonda crisi economica, che stiamo vivendo già da qualche anno.
“Tra i nostri colleghi, chi fosse rientrato nelle fasi O e A, avrebbe avuto il ruolo nella propria provincia, tutti gli altri costretti a spostarsi, a meno di non scegliere la disoccupazione, dopo anni di lavoro, in regioni molto lontane da casa”.
Il lavoro è necessario per ogni famiglia, per ogni singola persona e, spesso, siamo costretti a rinunciare agli affetti, pur di avere la possibilità di “pagare le spese”.
“Io e mia sorella, anche lei insegnante come me, eravamo in fase critica. Io non sarei rientrata nelle prime due fasi, in caso di presenza di concorsisti o riserve, lei, con un figlio di 11 mesi, era proprio fuori, quindi costretta a lasciare il pargolo, per trasferirsi chissà dove”.
“Io ho pregato tanto, per un miracolo, i due Santi, e miracolosamente, dopo tanto tribolare, per scelte altrui e trasferimenti, abbiamo scoperto che io ero la prima della fase A e mia sorella l’ultima della stessa; quindi, niente abbandono familiare!”.
La signora Letizia aveva pregato due Santi importanti, ritenuti tra i più efficaci, nelle situazioni impossibili e inestricabili: Sant’ Espedito Martire e Santa Rita Da Cascia. Come poteva rimanere inascoltata?
O Sant’Espedito, glorioso martire della Chiesa Cattolica, che nel dispensare le misericordie divine fosti prescelto a porgere pronti ed efficaci aiuti nei bisogni più gravi, volgi uno sguardo su di me che vengo ad implorare il tuo soccorso con la fiducia di essere esaudito.
Mi riconosco indegno dei suoi favori per le molte offese che ho arrecato alla sua divina maestà, ma ora sono pentito, le detesto con tutto il cuore, e tutto spero dalla sua misericordia, per l’intercessione di Maria e con il tuo patrocinio.
Quale attestato della mia riconoscenza per la grazia che imploro, ti prometto o mio amabilissimo protettore, di (ognuno secondo la propria possibilità, prometta di fare qualche opera buona).
Antonella Sanicanti
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