17 dicembre: la Vergine di Andocs e il miracoloso intervento degli Angeli

La Vergine di Andocs è molto venerata in Ungheria. La statua che la raffigura col Bambino Gesù fu salvata dal miracoloso intervento di una schiera angelica.

Vergine di Andocs
Vergine di Andocs – lalucedimaria.it

La storia della Madonna di Andocs inizia nel XVI secolo, quando la regione meridionale del Transdanubio, in Ungheria, si trovava sotto il dominio ottomano. Andocs è un piccolo comune ungherese della contea di Somogy, nell’Ungheria centro-occidentale. Si trova in una zona a prevalenza rurale ed una nota meta di pellegrinaggio nel Paese magiaro.  

Durante l’occupazione turca, la chiesa di Ognissanti (conosciuta anche come chiesa di Nostra Signora, “Nagyboldogasszony”) e la parrocchia caddero in stato di abbandono. Rimase intatta solo la statua della Vergine Maria con il Bambino. La tradizione vuole che prima dell’invasione turca del 1526 un intervento soprannaturale abbia salvato l’immagine. 

Sarebbero stati gli angeli a salvare la statua della Madonna con Gesù bambino posizionando un’intera cappella ad Andocs. A vederli fu il guardiano del paese, attirati dai canti angelici, che li vide mentre posizionavano la cappella sulla radura. L’indomani l’uomo si recò sul luogo insieme ad altri compaesani e quando si accorsero che la chiesa era stata edificata senza fondamenta furono pronti a gridare al miracolo. 

Le apparizioni e i miracoli della Vergine di Andocs 

Più volte la Madonna apparve nelle notti successive accompagnata da schiere di angeli che cantavano e illuminavano la cappella. La Madre di Dio si manifestò anche alle donne del villaggio per invitarle alla pietà e alla preghiera. Presto avvenne il primo miracolo: un pastorello cieco ricominciò a vedere dopo aver alzato gli occhi verso la Santa Vergine.

Come anticipato, dalla metà del secolo la regione del Transdanubio meridionale fu dominata dagli ottomani e molti cristiani sopravvissuti furono costretti a emigrare o si protestantizzarono. Poco alla volta la chiesetta venne abbandonata. Nel 1640, il vescovo cattolico mando preti gesuiti a rievangelizzare la zona. 

Basilica di Nostra Signora dell'Assunzione Andocs
Andocs, Basilica di Nostra Signora dell’Assunzione (Foto Facebook @Vadvirágos Kaposvár) – lalucedimaria.it

Fu proprio in questa chiesa gotica abbandonata ad Andocs, che il sacerdote gesuita János Horváth trovò la statua della Madonna. Nel 1700, il paese di Andocs era diventato meta di pellegrinaggi e luogo di miracoli. Nel 1721 i Francescani costruirono un convento vicino alla chiesa. La ricostruzione dell’edificio sacro in stile barocco cominciò nel 1725. 

La consacrazione per mano del vescovo della nuova chiesa di Santa Maria ebbe luogo il 17 dicembre 1747. Per l’occasione la contessa Katalin Széchényi pensò di donare una stupenda veste per la statua. Il suo gesto diede inizio a una tradizione che prosegue ancora oggi. Infatti ogni secondo venerdì del mese ha luogo il cambio d’abito della statua.

Diversi dei capi ricamati donati nel corso dei secoli sono conservati e esposti nel Museo dei mantelli. I giorni in cui i pellegrini affluiscono maggiormente sono il 15 agosto (Solennità dell’Assunzione), l’8 settembre (Natività di Maria) e l’8 ottobre (festa della Madonna di Ungheria).

Preghiera alla Madonna di Andocs

Vergine di Andocs, siamo venuti a te, ascolta, se puoi, la nostra fervente supplica. Ottienici da tuo Figlio forza e salute; sul nostro amato paese ungherese dona benedizione e pace.

A te ricorriamo, nostra dolce e buona Madre, Vergine di Andocs. Ci duole l’anima, il nostro pianto triste geme: è difficile attendere la pace.. Ci fa male il cuore, gli occhi sono pieni di lacrime; con animo afflitto qui facciamo penitenza. Oh, pregalo per noi: forse guarderà a noi il santo Figlio di Dio.

Le tue lacrime scorrevano sotto la croce, mentre stavi lì nel profondo lutto. Quante volte ancora tormentano tuo Figlio: egli soffre nella sua Chiesa. Anche ora il tuo cuore si accende di compassione, ma in cielo non è più possibile piangere. Un tempo la tua immagine versò lacrime di sangue: ora vi sgorga una fonte di grazia.

Quanto dolore abbiamo, chi può misurarlo? La sorte dell’uomo è, ahimè, pesante. I cuori bruciano nel fuoco dell’odio, l’amore è così poco. Il cuore è assetato: ha bisogno di compassione, ma nel cuore dell’uomo non la può trovare. La bontà divina manda le lacrime: da essa la tristezza svanisce.

Con fiducia ricorriamo a te, buona Madre, perché i nostri peccati ci colpiscono e ci puniscono. Le nostre lacrime di pentimento lavino le nostre vesti e cancellino le macchie del peccato. Sii con noi quando scende la notte: nel crepuscolo della vita il nostro cuore teme la morte. Le perle delle tue lacrime, come una corona, elevino la nostra anima al cielo.

Gestione cookie