Oggi 16 settembre, Santi Cornelio e Cipriano: lottano insieme contro le eresie fino a morte atroce

Martiri die primi secoli, i Santi Cornelio e Cipriano vengono ricordati insieme, perchè entrambi ebbero una sorte comune: furono testimoni della fede e combatterono le eresie del tempo fino ad essere uccisi con violenza. 

Santi Cornelio e Cipriano
Santi Cornelio e Cipriano – lalucedimaria.it

Il 16 settembre ricorre la memoria liturgica comune dei Santi Cornelio e Cipriano. Questi due, martiri per la fede, vengono ricordati insieme. Vissero nel III secolo e furono vittima delle feroci persecuzioni che eliminavano i cristiani in quel periodo storico.

Le loro storie si intrecciano: entrambi, seppure in modo diverso e con ruoli differenti, furono degli autentici testimoni della fede e si adoperarono con tenacia per contrastare le tesi eretiche che circolavano all’epoca.

Santo di oggi 16 settembre: Santi Cornelio e Cipriano

Il Martirologio Romano ci dice che Cornelio fu un papa e Cipriano un vescovo. Di loro si ricorda la deposizione del primo, che avvenne il 14 settembre e la passione del secondo sempre nella stessa data. Condivisero, quindi, la stessa sorte e operarono in modo congiunto, animati dalla stessa fede vissuta con ardore fino alla fine e all’offerta della propria vita.

Già il Martirologio Geronimiano li menzionava insieme e li commemorava nella stessa data. Dopo la persecuzione dell’imperatore Decio fu eletto al soglio pontificio, Cornelio, nel 251. Ed era una situazione difficile per la Chiesa che veniva da alcuni anni di sede vacante a causa delle persecuzioni e dall’insinuarsi di eresie che andavano contrastate per difendere la vera dottrina.

Cornelio si trovò a dover affrontare questo delicato compito. In particolare c’era il pericolo dell’eresia di Novaziano che si era posto come antipapa. San Cornelio era noto per le sue doti di bontà e umiltà e così si comportò nel suo pontificato e nella sua vita.

Anche Cipriano si trovò a dover affrontare situazioni simili. Era vescovo e il suo approdo al cristianesimo derivò da una profonda conversione. Il suo problema, oltre le eresie da contrastare, era faer frontre alla situazione  dei lapsi, ovvero coloro che durante le precedenti persecuzioni avevano ceduto e avevano rinnegato la fede per salvarsi la vita fisica.

Testimoni della fede fino al martirio

Cornelio era originario di Roma e morì nel 253, imprigionato a Civitavecchia, durante la persecuzione di Gallo. Quanto a Cipriano, era nato a Cartagine intorno al 210. Avvocato e retore, si era convertito alla fede cristiana e dopo 3 anni dalla sua conversione fu fatto vescovo della sua città.

I due Santi si conobberero e si aiutarono. Cornelio ebbe il supporto di Cipriano quando fu avversato dall’antipapa. Il vescovo fu tra quelli che si schierarono con il papa e lo riconobbero come pontefice legittimo. Si appoggiarono anche nella disputa che riguardava i lapsi. La questione era se riammetterli o no in seno alla Chiesa. Alcuni, i cosiddetti rigoristi, sostenevano che questi avrebbero dovuto fare pubblica ammenda. Altri, tra cui il vescovo Cipriano erano propensi ad accoglierli se si fossero semplicemente dichiarati pentiti e volessero ritornare.

Per il suo atteggiamento di apertura era considerato lassista, ma fu appoggiato da Cipriano. Nel 252 venne convocato un Concilio in cui ci fu l’esplicita condanna dell’antipapa e fu ripristinato l’ordine. Cipriano visse in clandestinità durante la persecuzione di Valeriano, poi, fu comunque condannato a morte e fece ritorno a Cartagine dove fu ucciso per decapitazione nel 258. Riposano nelle catacombe di San Callisto.

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