Il viso dell’immagine miracolosa della Madonna della Roccia, scolpita nella montagna, cambia espressione davanti ai fedeli.
La storia legata all’immagina di Nuestra Señora de la Peña (Nostra Signora della Roccia) ha inizio il 10 agosto 1685 quando un cacciatore di tesori di nome Bernardino Rodríguez de León avvista su un’erta collina una luce straordinaria. Convinto che provenga da un tesoro nascosto dagli indigeni, si arrampica sulla collina. Ma quello che trova è un altro tipo di tesoro.
Bernardino, attratto da un bagliore grande e straordinario, in alcun modo proveniente dalla luce naturale del giorno, trova una scultura della Sacra Famiglia: la Vergine, Gesù Bambino, San Giuseppe e due angeli ai lati, uno dei quali regge un ostensorio.. La posizione della roccia è tale che nessuno avrebbe potuto scalarla e eseguire una simile opera senza cadere.
Bernardino corre subito a Bogotà dove racconta della sua scoperta al parroco della Cattedrale. Il sacerdote inizialmente è scettico, ma si ricrede pochi giorni dopo quando, una volta salito sulla collina, scopre anche lui una figura multipla, scolpita da un unico blocco di calcare, a grandezza naturale.
Subito all’immagine vengono attribuite caratteristiche soprannaturali. La notizia si sparge immediatamente e la devozione cresce. Dopo un’indagine l’arcivescovo autorizza la costruzione di una cappella sulla collina e la pubblica venerazione delle immagine. La prima costruzione, molto semplice (con un tetto di paglia), viene distrutta da un terremoto nel 1714.
Il viso della Madonna della roccia cambia espressione
Si costruisce allora una nuova cappella con le pareti in muratura e il tetto di piastrella. La devozione si accresce quando la gente comincia a vedere il viso della Madonna mutare espressione: da triste a piangente, poi gioiosa. Nel 1716, a causa dell’aumento del numero di fedeli e delle difficoltà di salire fin lassù, si decide di rimuovere la scultura dalla roccia per trasferirla e venerarla nella Cattedrale di Bogotà.

Durante questo laborioso processo, uno degli angeli si frantuma e l’altro, l’Arcangelo Michele, perde le ali. La parte inferiore poi, dalle ginocchia ai piedi, non può essere rimossa a causa della fragilità della pietra. Alcuni frammenti originali saranno quindi aggiunti in un secondo momento. Un folto gruppo di parrocchiani si incarica di trasportare le figure, del peso di oltre mezza tonnellata, su un ripido pendio lungo diversi chilometri.
A un certo punto però l’immagine si fa talmente pesante da rendere impossibile il trasporto. La scultura rimarrà così a Los Laches, un quartiere fuori dalle mura di Bogotà, ospitata in un modesto santuario fatto di canne, argilla e paglia. Tutto il complesso scultoreo verrà identificato con un unico nome: «Nostra Signora della Roccia» (che diventerà patrona di Bogotà).
I sacerdoti del santuario affermano, leggiamo sulla pagina spagnola del portale Aleteia, che la «regina, altezza reale e patrona di Bogotà» ha concesso numerose grazie di guarigione a bambini e adulti dati per spacciati dai medici o affetti da malattie difficili da curare. L’intercessione della Madonna della Roccia si è dimostrata anche molto potente per le vocazioni sacerdotali. Molti fedeli vengono anche a chiedere a Nuestra Señora de la Peña la grazia di trovare una persona da sposare.
Preghiera alla Madonna della Roccia
Signora della Roccia, siamo venuti qui per pregarti. Veniamo con l’amore e la speranza dei bambini. Con la stanchezza e la debolezza dei pellegrini. Non abbiamo nulla da darti.
Ora continueremo a camminare. Scendiamo dalla collina, purificati e trasformati. Illuminati interiormente. Sei tu l’Immacolata, la nuova creatura, Colei che è stata plasmata come dallo Spirito Santo. Purificaci, purificaci. Che il sangue di Gesù ci renda nuovi. Che la sua parola ci illumini.
Signora della Roccia, continuerai a percorrere il cammino con noi. Entreremo nel tuo cuore fedele. Vogliamo dire sì al Padre con tutta la nostra anima. Di’ sì alla povertà che non ci libera, alla contemplazione che ci rende luminosi, alla croce che ci rende fecondi. Che possiamo sempre sperimentare la tua presenza nelle nostre vite.
Che possiamo scendere dalla collina, quando ci incontreremo di nuovo con i difficili e i tristi, con i gioiosi e i fiduciosi, che possiamo sempre sentire una voce che ci dice
Card. Eduardo F. Pironio.