Oggi 1 ottobre, Santa Teresa del Bambin Gesù: insegna la piccola via dell’infanzia spirituale verso Dio

Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo è tanto venerata in tutto il mondo e nota per aver indicato la “piccola via dell’infanzia spirituale” come strada per la santità.

Santa Teresa del Bambin Gesù
Santa Teresa del Bambin Gesù – lalucedimaria.it

Dottore della Chiesa e patrona delle missioni, Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, nota anche come Teresina di Lisieux, che si commemora oggi 1 ottobre, è stata una giovane monaca carmelitana e la sua spiritualità si racchiude nell’intuizione della “piccola via dell’infanzia spirituale” come strada per raggiungere la santità.

Papa Pio X comprese che sarebbe stata riconosciuta come “la più grande santa dei tempi moderni“. Papa Pio XI, che la elevò agli onori degli altari, la definì “la stella del mio pontificato“, e chiamò “uragano di gloria” la prodonda devozione verso di lei che era esplosa e si era diffusa anche in tempi abbastanza brevi. 

Santo di oggi 1 ottobre: Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo

Con il nome di Thérèse Françoise Marie Martin nasce Alençon il 2 gennaio 1873 da una coppia di genitori diventati a loro volta santi, i coniugi Louis e Zèlie Martin. Teresa stessa definiva i suoi genitori “degni più del Cielo che della terra“. È l’ ultima di otto figli, tre dei quali erano morti in tenera età.

I primi quattro anni della vita di Teresa sono felici, è una bambina sensibile ed espansiva, dolce e allegra. Ha 4 anni e mezzo però, quando la mamma muore per un tumore al seno. I successivi nove anni sono per lei estremamente difficili. Elegge una delle sorelle maggiori a seconda mamma, ma poi questa entra nel Carmelo e sarà per Teresa un altro abbandono.

È molto legata al padre ed è trattata con tenerezza. Per diverso tempo vive crisi di paura, soffre molto e solo l’intervento miracoloso della Madonna la guarisce. Ha 15 anni quando vuole ad ogni costo entrare anche lei nel Carmelo, dopo che anche l’altra sorella, che le faceva da mamma, prende i voti. Non potrebbe perché troppo giovane, ma riesce a convincere il padre, il provinciale dell’Ordine e il vescovo a darle il consenso al di là delle regole. Diventa così una monaca carmelitana a Lisieux.

Amore e fiducia

Il primo periodo in monastero sarà molto difficile, sia per la vita austera che deve condurre, sia perché molto presto il padre si ammala di arteriosclerosi e perde l’uso della ragione finendo in manicomio. Nel Carmelo Teresa vive due misteri:  quello dell’infanzia di Gesù che richiede atteggiamenti di obbedienza e di semplice  abbandono fiducioso, e la sua passione con la partecipazione e il sacrificio. È per questo che prende i nomi di Gesù Bambino e del Volto Santo.

La “piccola via dell’infanzia spirituale” è la strada che individua come quella per arrivare alla santità. Restare bambini davanti a Dio vuol dire riconoscere il proprio nulla, aspettare tutto dal Signore come un bambino aspetta tutto da suo papà. Inoltre  significa l’umiltà di non attribuire mai a se stessi le virtù che si praticano e al tempo stesso non scoraggiarsi mai delle proprie colpe: abbandonarsi senza paura all’amore infinito di Dio.

Ad un certo punto della sua breve e giovane vita Teresa decide di offrirsi vittima all’amore misericordioso di Dio e vive così, offrendo il suo dolore quando la malattia la coglie. A 23 anni, infatti, si ammala di tisi, e il male si manifesta di un Giovedì Santo, come a significare l’inizio anche del suo patire unito alla Passione di Gesù.

Viene invasa anche spiritualmente dal buio più fitto, sente tutto il dolore dei peccatori e accetta questa sofferenza che si protrarrà fino alla sua agonia e morte, che sopraggiunge il 30 settembre 1897, quando muore, dopo aver detto: “Dio mio, vi amo“.

“Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra”

Il desiderio di Santa Teresa era salvare le anime. Tra le sue intenzioni c’erano i peccatori con peccati più gravi e ci teneva tanto anche a sostenere con la preghiera i sacerdoti. La sua preghiera comprendeva l’offerta. Diceva: “Non c’è che una cosa da fare: gettare a Gesù i fiori dei piccoli sacrifici“.

Pochi mesi prima di morire preannuncia: “Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra” e “Non sarò inoperosa dopo la mia morte, ma dal cielo farò scendere una pioggia di rose“. Le rose sono le grazie che la sua intercessione produce. I miracoli a lei attribuiti, già prima della canonizzazione, erano più di quattromila. È molto recitata la famosa novena delle rose con cui la si prega. 

Questa giovane monaca morta a soli 24 anni è stata beatificata nel 1923 e canonizzata nel 1925: quest’anno, infatti, ricorre il centenario dalla canonizzazione. Nel 1997 è stata proclamata Dottore della Chiesa e poi anche Patrona delle missioni, lei che, claustrale, non è andata in missione fisicamente, ma con la forza della preghiera. Inoltre, insieme a Santa Giovanna d’Arco è patrona di Francia.

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