Renato Zero ecco i mali della nostra società
Nel marasma generale del momento, in cui i principi base, che assicurano la protezione della vita umana ad ogni stadio, sembrano dottrine antiquate e opinabili, è più che urgente e necessario puntualizzare bene e ribadire alcuni concetti fondamentali.
“Zerovskij-solo per amore” è il doppio disco, il ventinovesimo per la precisione, pubblicato lo scorso Maggio in Italia, l’ultimo di Renato Zero, preludio del tour che, da Luglio a Settembre, ha portato il cantante in giro per il Paese, a festeggiare i suoi 50 anni di meritata carriera artistica.
Nel disco è possibile trovare, in molte strofe ben architettate e chiarissime, dei riferimenti contro la droga e altri facili inganni della vita moderna, ma anche segnali che mettono in allerta i genitori che, con la loro mancata attenzione ai bambini che crescono, contribuiscono in maniera indelebilmente negativa a segnarne la personalità e a renderla presumibilmente debole o violenta.
Ma Zero non lascia solo alle canzoni le sue opinioni. In un’intervista per l’Avvenire, infatti, il capo amatissimo dei sorcini parla anche del tema più dibattuto del momento: l’utero in affitto. Ecco il suo pensiero: “La cosa bella di un figlio è la sua imprevedibilità, la magia di una promessa che fiorisce. Quando mettiamo al mondo un essere non ne siamo proprietari abbiamo solo favorito il suo intervento sulla terra e questi bambini, tolti alle madri dopo il parto, non sono orfani, ce l’hanno una mamma, ma non sapranno mai chi è”.
Il queste poche righe è riassunto il sentimento e la disapprovazione di tutti coloro che difendono, da più parti, la naturalezza del parto e dell’educazione del bambino. Il cantante dice ancora: “Esistono milioni di bambini che muoiono di inedia e solitudine, li adottino, io l’ho fatto. Spero nella riconversione delle coscienze”.
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