Il vuoto della vita di Diego, solo Dio poteva riempirlo

 

 

 

 

Diego Ligas, ragazzo di 33 anni, è cresciuto con il mito di Adriano Celentano, la sua giovinezza  è stata divisa tra il canto, il ballo (latino-americano) e la recitazione in teatro, il suo unico obbiettivo era diventare famoso così che, una volta in televisione, sarebbe stato riconosciuto ed amato da tutti.

 

Poi qualcosa è cambiato, tutte quelle cose che faceva gli sembravano prive di senso la sua vita era vuota, Diego cominciò a pregare Dio affinché riempisse la sua esistenza colmando il vuoto cosmico che sentiva dentro di se. La sua richiesta è stata soddisfatta quando ha conosciuto “Le poverette della Casa di Nazareth” un’associazione di suore che si occupava di 200 disabili e che da tempo chiedeva a Dio l’aiuto di un uomo all’interno della struttura. I due bisogni si sono interconnessi quando Diego ha deciso di entrare a far parte della struttura.

 

Per capire cosa ha portato un ragazzo di talento indirizzato ad una carriera nello spettacolo a scegliere una vita di antitetico anonimato, la giornalista Rita Sberna è andata ad intervistarlo. Dall’intervista si evince che la conversione è stato un processo lungo e complicato, pervenuto in seguito ad un periodo di forte stress che lo ha condotto ad una riflessione attenta sulla sua vita e sul senso della vita terrena in generale. Il processo di conversione è iniziato a 23 anni: “Mi domandavo: “Se dovessi morire in quest’istante, sono nella grazia di Dio oppure sto compiendo soltanto la mia volontà?”. Questa domanda mi ha messo un po’ in crisi. Pensavo alla morte e a cosa ci sarebbe stato dopo di essa. Dentro di me avevo, tanta paura ed uno strano timore di non camminare nella strada tracciata da Dio”.

 

Non avendo una risposta sono cominciati gli attacchi di panico, Diego non riusciva più a lavorare e stare fuori di casa senza che l’ansia lo sovrastasse e lo portasse a credere di essere sul punto di morte. Forzato dal suo stato di salute, Diego ha lasciato lo sport ed il lavoro per dedicarsi alla ristrutturazione del sé, in quel periodo ha fatto la conoscenza dei primi 9 venerdì del mese: “La pratica dei 9 venerdì del mese, consiste nel recarsi ogni primo venerdì di ogni mese, alla Santa Messa, prendendo la comunione (essendosi confessati nei giorni precedenti) e mettendo come intenzione la riparazione al Sacro Cuore di Gesù”.

 

La conversione era ormai ultimata dato che Diego frequentava assiduamente la Chiesa, ma qualcosa ancora non lo faceva sentire in pace con se stesso, in quel momento come risposta alla sue preghiere è arrivato a conoscenza della congregazione delle “Poverette della Casa di Nazareth”: “Un giorno mi trovavo da mia nonna e guardavo la tv su TelePace, ad un certo punto trasmettevano un documentario (giunto quasi alla fine) sulla Casa religiosa delle “Poverette della casa di Nazareth”, apparve impresso il numero di telefono così lo trascrissi e qualche giorno dopo, mi recai da loro”.

 

Quello che doveva essere un impegno saltuario è divenuto un impegno giornaliero che dura da dieci anni e che lo ha condotto a divenire un consacrato laico.

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