Vibo Valentia, fermato il presunto assassino di Soumayla Sacko

Vibo Valentia, fermato il presunto assassino di Soumayla SackoAntonio Pontoriero, 43 anni, è stato posto in stato di fermo dai Carabinieri di Vibo Valentia per l’omicidio del maliano Soumayla Sacko (29 anni). Il ragazzo è morto sabato 3 giugno mentre, insieme a due connazionali, si trovava all’interno di un terreno abbandonato in cui c’è una fornace dismessa. I tre immigrati erano entrati nel tentativo di sottrarre delle lamiere utili a costruire una baracca, ma mentre le portavano fuori sono stati colpiti da alcuni colpi di fucile. Per Sacko non c’è stato nulla da fare, mentre i suoi connazionali se la sono cavata con qualche ferita ed hanno potuto denunciare l’accaduto. Pontoriero, originario di San Calogero, era sospettato per l’omicidio del giovane maliano sin dall’inizio delle indagini, ma è stato arrestato solamente ieri notte con le accuse di omicidio, porto e detenzione illegale di arma da fuoco , dopo che la Procura ha acquisito nuove informazioni riguardo all’incidente.

Vibo Valentia, le indagini sull’omicidio di Soumayla Sacko

Sin dalle prime ore dell’indagine sulla morte di Soumayla Sacko, la Procura di Vibo Valentia ha messo sul registro degli indagati il 40enne calabrese. A fare sospettare di lui c’era la descrizione fatta ai Carabinieri dai due maliani scampati ai colpi di fucile a cui si aggiungeva la descrizione dell’auto dell’uomo che li aveva aggrediti (i ragazzi avevano visto alcuni numeri della targa ed il modello). Gli investigatori avevano dunque un quadro chiaro della situazione e non ritenevano necessaria nemmeno la prova dello stub (tecnica utilizzata per verificare che sulle mani dell’accusato ci siano tracce di piombo e polvere da sparo che confermino l’utilizzo di un’arma da fuoco).

Nel corso dell’interrogatorio ai due maliani rimasti feriti, infatti, i Carabinieri hanno mostrato una foto dei Pontoriero che è stato immediatamente riconosciuto. I risultati della prova dello stub, effettuata sulle mani e sugli indumenti dell’indagato, serviranno quindi solo per confermare le accuse ai suoi danni. Ancora da capire il movente dell’omicidio, secondo gli investigatori il semplice furto delle lamiere non è sufficiente a indurre l’uomo ad una reazione simile.

Luca Scapatello

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