Vi racconto il vero Joseph Ratzinger, tutto ciò che non conoscevamo

 

Joseph Ratzinger appare ad un primo sguardo, ad uno disattento, come un uomo freddo con un forte rigore morale e per questo motivo non ha mai riscosso un successo empatico nella folla dei fedeli. Ma per capire chi è in realtà il Papa Emerito Benedetto XVI basta leggere un’intervista al fratello George risalente al 2012.

 

Tutti gli aspetti umani che emergono dalle parole del fratello mettono sotto un’altra luce il Pontefice che scopriamo essere un amante della scienza, una persona dal grande intelletto, umile e ben disposto verso tutti, che ama guardare i film che parlano del Vaticano e non disdegna di lavare i piatti dopo un lauto pasto.

 

L’intervista in questione è stata recentemente pubblicata sul blog ufficiale di Benedetto XVI, e in questa sede ve ne riporteremo qualche passaggio. Il giornalista chiede a George com’era suo fratello da bambino e quale fosse il loro rapporto e lui candidamente risponde che era un bambino buono e che i pochi momenti di contrasto (per facezie) erano circondati da un amore inattaccabile.

 

Dopo aver familiarizzato, le domande si spostano sull’elezione a Santo Padre e sulla scelta del nome, George confessa che era preoccupato per l’incarico che gli avevano assegnato: “Ero preoccupato. Pensavo che per mio fratello si trattava di una grande sfida. E in quel momento non vedevo né gli onori, né gli aspetti positivi, ma solo tutto il peso che quell’incarico avrebbe comportato per Joseph”. L’allora cardinale invece era onorato dalla nomina ma gli confessò che ne rimase sorpreso: “Mi raccontò che la sua elezione era stata come un fulmine a ciel sereno. Era successo tutto così in fretta nel voto che era evidente l’azione dello Spirito Santo”.

 

Per quanto riguarda la scelta del nome i motivi che lo indussero ad omaggiare il Santo da Norcia furono molteplici, se da un lato ammirava San Benedetto dall’altro trovava che il significato di quel nome e il suono fossero adatti al ruolo che si preparava ad affrontare.

 

George racconta di un uomo semplice che passa le giornate tra l’adorazione di Dio e la contemplazione, abitudini che non sono cambiate dopo l’elezione a Papa: “È uguale a prima. Vuole soltanto essere se stesso, e non desidera portare una maschera. È gentile e modesto come è sempre stato”. Il quadro che ne esce è di un uomo dalla grande sensibilità che soffre per i continui attacchi dei media: “Di per sé è molto sensibile. Ma sa quali sono le motivazioni di questi attacchi. Per questo non ci bada molto. Va oltre”.

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