Sua è infatti la decisione di utilizzare i beni confiscati alla mafia per riutilizzarli per le attività della Chiesa, sua la decisione di istituire una giornata di preghiera collettiva per la conversione dei mafiosi, sua anche la decisa azione per liberare dalle influenze ‘ndranghetiste il Santuario di Polsi. A questo si aggiunge anche la decisione di portare a Locri la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie nel 2017.
Intervistato dopo l’elezione, Don Franco ha scherzato sul suo nuovo ruolo all’interno di Libera dichiarando: “Mi dovranno sopportare e supportare (dice scherzando). È un riconoscimento di quello che abbiamo fatto ma c’è ancora tanto da fare qui in Calabria. Sono io che ho ricevuto tanto da don Luigi. Ora devo capire quale potrà essere il mio contributo alle iniziative di Libera ma già da ora assicuro tutto il mio impegno “. Lo stesso impegno di cui parla monsignor Oliva è quello che intende profondere tutta la Chiesa, come confermato da Don Ciotti il quale spiega che l’elezione di Don Franco è stata appoggiata dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana): “Ho parlato col cardinale Bassetti e mi ha detto di essere molto felice della nostra decisione che condivide”.
Un’appoggio quello della Cei che non sorprende, da anni ormai la Chiesa ha dichiarato lotta aperta alle mafie, una posizione presa per la prima volta da papa Giovanni Paolo II l’anno delle stragi di mafia e ribadita quest’anno anche da papa Francesco.
Luca Scapatello
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