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Il vero quadro di Gesù Misericordioso commissionato a Santa Faustina Kowalska

Quando pensiamo al quadro di Gesù Misericordioso, ci immaginiamo quello conservato a Cracovia. Ma quale fu in realtà commissionato da Gesù in persona?

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Il quadro che tutti abbiamo ben presente non fu però il primo ad essere dipinto su indicazione di Gesù, che disse a Suor Faustina: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero”.

“Chi Ti dipingerà così bello come sei?”

Si tratta invece di una terza copia, dipinta dal pittore Adolf Hyla. Il primo quadro della Divina Misericordia fu dipinto a Vilnius nel 1934, dal pittore Eugenio Kazimirowski, su personali indicazioni di Suor Faustina.

Eppure lei, una volta che fu dipinto, si lamentò e disse: “Chi Ti dipingerà così bello come sei?”. In risposta sentì: “Non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia” (Q. I, p. 136).

Primo quadro commissionato da Gesù a Suor Faustina e dipinto dal pittore Eugenio Kazimirowski, conservato a Vilnius – photo web source

Il quadro, conservato oggi a Vilnius, in Lituania, fu mostrato per la prima volta in pubblico nel Santuario della Madre della Misericordia a Ostra Brama il 26-28 aprile 1935. Il quadro suscitò molto interesse tra i fedeli e si diffusero sue rappresentazioni grazie anche a don M. Sopocko, padre spirituale di Suor Faustina.

L’altra versione del quadro

Nel mondo invece fu reso più celebre il quadro di Lagiewniki, conservato a Cracovia, dipinto dal pittore Adolf Hyla, che ne fece due copie: la prima, un ex voto che fu benedetto il 7 marzo 1943 nel santuario dove si svolgono pubbliche celebrazione della Divina Misericordia, che aveva come sfondo un prato e dei cespugli.

Essendo però il quadro troppo grande e non entrando sull’altrare, e ne venne commissionato un altro, che fu benedetto solennemente all’interno dell’altare laterale il 16 aprile 1944, Domenica in Albis, in onore della Divina Misericordia. Sullo sfondo del quadro un colore scuro e sotto i piedi di Gesù un pavimento.

Quadro di Lagiewniki, conservato a Cracovia, dipinto dal pittore Hyla – photo web source

Anche se l’immagine del Gesù Misericordioso della cappella di Cracovia – Lagiewniki non è, cronologicamente, il primo quadro realizzato sulle indicazioni di Gesù, fu esso ad essere famoso per le numerose grazie ricevute, e le sue riproduzioni si sono presto diffuse in tutto il mondo.

Perché il primo quadro fu dimenticato

Perché il primo quadro, però, cadde nel dimenticatoio? Probabilmente perché molti ritenevano che il dipinto fosse andato perduto durante la seconda guerra mondiale e la seconda invasione russa.

Invece esso fu il primo ad essere commissionato da Suor Faustina, ed è scampato alla rovina grazie al coraggio di alcune donne che lo hanno sottratto ai sovietici, ponendolo al riparo.

Si racconta che il volto di questo dipinto è quasi perfettamente sovrapponibile a quello della Sindone, come anche al Volto Santo di Manoppello e al Sudario di Oviedo, immagini differenti l’una dall’altra ma che miracolosamente coincidono, mostrandoci un unico Volto.

In ogni caso, si realizza la profezia fatta da Gesù: “Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero” (Q. I, p. 26).

L’immagine di Gesù misericordioso: cosa promette Gesù

Gesù ha definito alcune promesse legate al quadro che commissionò a Suor Faustina:

– “L’anima che venererà questa immagine, non perirà” (Q. I, p. 18): cioè ha promesso la salvezza eterna.

– “Prometto pure già su questa terra (…) la vittoria sui nemici” (Q. I, p. 18): si tratta dei nemici della salvezza e del raggiungimento di grandi progressi sulla via della perfezione cristiana.

– Io stesso la difenderò come Mia propria gloria nell’ora della morte (Q. I, p. 26): ha cioè promesso la grazia di una morte felice.

La grandezza di Gesù non si limita a queste tre grazie particolari. Poiché‚ ha detto di quell’immagine: “Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia (Q. I, p. 141), non ponendo limiti alla grandezza delle grazie che si possono ottenere venerando fiducia l’immagine della Divina Misericordia.

Soffermiamoci un attimo a guardare questa immagine e, in preghiera, veneriamola come Gesù ci ha chiesto di fare, perché è strumento per cui lui si serve per donarci la sua salvezza.

Elisa Pallotta

Elisa Pallotta

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Elisa Pallotta

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