Gesti da condannare che sono il segno di una società malata che non ha rispetto neppure per i morti. E che denota quanto il richiamo alla legalità può dar fastidio a qualcuno, anche se si tratta semplicemente di un’opera artistica che ricorda una giovane vittima.
Un murales, dedicato a Giancarlo Siani, giornalista vittima di camorra, è stato cancellato dal muro esterno di una scuola, nel pieno centro della città di Napoli.
Forse un murales “che infastidiva qualcuno”, o peggio, l’incuria delle persone che preferisce cancellare piuttosto che ricordare. Questo è ciò che è accaduto nel pieno centro di Napoli, fuori l’Istituto Comprensivo “Gabelli”.
Qui, su una parete esterna, era presente un murales in ricordo di Giancarlo Siani, giovane giornalista de Il Mattino, ucciso il 23 settembre del 1985, sotto casa sua, da alcuni sicari della camorra. La sua colpa? Aver indagato sui traffici illeciti di alcuni clan dell’hinterland napoletano, in particolare quelli di Torre Annunziata.
Il murales “cancellato”, realizzato dell’artista Nicholas Tolosa, vedeva al centro la Mehari, l’auto di Giancarlo Siani e nella quale fu ucciso. Sopra vi era una scritta in napoletano che campeggiava in altro: “Nuje Vulimme na Speranza (“Noi vogliamo una speranza”). Il tutto circondato da delle sagome, che richiamano quelle indicate con segni di gesso dalle forze dell’ordine nei casi di omicidio. Erano sagome colorate a simboleggiare la voglia di vita e di rinascita, come lo era il giovane Giancarlo che indagava su chi voleva sporcare la sua terra.
Ma qualcuno ha pensato bene di cancellarlo: “La dirigenza della scuola ha deciso di cancellare, immotivatamente e senza alcuna richiesta, un pezzo di legalità che abbelliva l’animo e l’estetica della scuola stessa e non solo, ritinteggiando di bianco la parete che ospitava l’opera” – fa sapere, in una nota, lo stesso Tolosa, autore del murales.
Un’opera che ricordava il sacrificio di Giancarlo Siani e delle tante vittime innocenti di camorra, dipinto, poi, in un posto emblematico. Fuori una scuola, uno dei primi e principali presidi di legalità per le giovani generazioni.
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Ma qualcuno ha detto il suo NO, ed ha pensato bene di cancellarlo e dare, così, uno schiaffo alla memoria di Giancarlo Siani e non solo.
ROSALIA GIGLIANO
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