Il Vangelo di oggi ci dice: “A voi sarà tolto il Regno di Dio”

 “A voi sarà tolto il Regno di Dio”. Nel passo del Vangelo odierno Gesù ammonisce i capi degli scribi e dei farisei, facendo capire che un giorno la terra di Dio apparterrà a chi ne è degno.

Il Vangelo di oggi ci dice

Il Messia si pone in aperta opposizione con le guide religiose e con i farisei, dicendo loro che perderanno un giorno il controllo della terra che Dio ha affidato loro.

Dinnanzi ad una folla pronta ad ascoltarlo, Gesù racconta la storia del padrone terriero che concede a dei contadini la terra in usufrutto. Questi invece di pagare il tributo spettante al padrone gli si rivolta contro uccidendo i suoi servi e persino suo figlio. Tutti si chiedono cosa farà il padrone a quei contadini e il Messia dice loro che la risposta si trova nelle Sacre Scritture. Quindi si rivolge ai presenti e dice che il Regno di Dio sarà tolto a chi lo governa e verrà dato ad un popolo capace di farne nascere i frutti. A quel punto scribi e farisei, consci che il messaggio era rivolto a loro, volevano punirlo, ma non gli fu possibile perché il popolo era dalla sua parte.

Il padrone e la terra

Dal Vangelo secondo Matteo (21, 33-43. 45): “In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta”.

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

Il Messia, colui che era atteso da tempo viene rifiutato dal popolo d’Israele. I capi del popolo e i saggi lo rifiutano poiché i loro cuori sono induriti dalla cupidigia e dall’orgoglio. Gesù infatti mette in discussione il loro diritto di governare, la loro sapienza il loro ruolo di preminenza nei confronti del resto del popolo. Dice loro che non esistono padroni e schiavi, ma solamente fratelli, annullando di fatto le preferenze e le divisioni che la società aveva scavato tra gli uomini.

Con la parabola cerca di fare capire loro gli errori commessi dal popolo d’Israele nel passato e nel presente. Sottolinea anche come Dio abbia scelto quel popolo e lo abbia reso eletto tra tutti e ciò nonostante chi lo componeva aveva vanificato quel dono. L’errore non è stato compreso nemmeno quando tra loro è sceso il figlio di Dio, che verrà condannato e ucciso. Per coloro che si sono macchiati del peccato, Dio non avrà pietà e gli revocherà i privilegi. Oggi come allora abbiamo bisogno della guida illuminata del Signore per non perdere di vista il retto cammino che ci conduce al Regno dei Cieli.

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Luca Scapatello

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