Il Vangelo di oggi ci dice: “Scacciate i demoni con l’aiuto di Dio”

Nel Vangelo di oggi Gesù risponde alle accuse di chi gli dice di essere al servizio del demonio e svela loro la sua natura messianica, invitandoli a seguire il suo esempio.

Il Vangelo di oggi ci dice

Chi non accetta la natura divina di Cristo non aderisce al suo piano di Salvezza perché senza il suo aiuto non può sconfiggere il male.

Per conto di chi Gesù scaccia i demoni?

Nei passi dei giorni precedenti Gesù ha insegnato ai discepoli la preghiera e spiegato loro che bisogna avere costanza nel pregare. Il fedele, infatti, deve imparare ad ascoltare Dio, deve comprendere qual è la sua vocazione e solo dopo potrà apprezzare il vero valore della preghiera. Nel Vangelo odierno, invece, Gesù svela a tutti la natura della sua missione messianica. Tutti ritengono che il Messia debba giungere per guidare il popolo eletto, i giudei, verso la vittoria contro gli altri popoli e gli altri regni. Egli invece rivela che la lotta che lui sta compiendo è quella che porterà alla vittoria del Bene sul male.

Luca 11, 15-26

Tale verità viene raccontata nel passo del Vangelo secondo Luca (11, 15-26): “In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima»”.

Il commento al Vangelo di oggi

Nel Vangelo di oggi viene svelata la ragione della missione di Gesù. Il Messia è giunto sulla terra per liberare gli esseri umani dal giogo del male. Per tutta la sua esistenza terrena, il Figlio di Dio ha lottato contro le forze oscure avendo la certezza che grazie al “Dito di Dio” avrà la vittoria. Quando viene insinuato che la sua forza nasca dal diavolo, Gesù fa capire che satana non avrebbe alcun interesse a combattersi da solo. Con quelle parole ammette di essere sceso in terra per salvare il suo popolo, ma non dalle baruffe e dalle lotte del singolo tempo, bensì dalla lotta eterna tra Bene e male.

Ancora oggi c’è chi ritiene che il male non esista, e chi che questo sia una forza esterna e che pertanto le azioni compiute sotto la sua influenza non sono punibili. Gesù spiega invece che il male esiste, ci tenta, ma ogni uomo ha la possibilità di rifiutarlo e combatterlo. Il libero arbitrio dell’uomo è il discrimine tra la salvezza e la dannazione. Pertanto Gesù spiega che chi decide di non seguirlo sta rifiutando la salvezza. Il messaggio del passo dunque è chiaro: quando il male ci minaccia bisogna scacciarlo affidandoci all’aiuto di Dio, l’unico in grado di sconfiggerlo.

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Luca Scapatello

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