“Quando verrà il regno di Dio?” Nel Vangelo di oggi 14 Novembre Gesù risponde a questa domanda fatta dai Farisei.
La domanda viene posta per mettere in difficoltà il Cristo, ma anche in questo caso non la evita, ma la utilizza per offrire un altro punto di vista.
Gesù ha ormai annunciato la sua Missione e la sua vera natura. La rivelazione è stata accompagnata da alcuni miracoli e sempre più persone hanno deciso di seguirlo. I Farisei, però, non sono del tutto convinti che Gesù sia il “Cristo” e persino che sia un vero profeta divino. Per questo motivo cercano di metterlo in difficoltà chiedendogli in quale momento giungerà il Regno di Dio.
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione»
Nella Giudea dell’epoca il popolo si sentiva a tratti deluso da Dio. Questo perché nonostante gli israeliti si considerassero il “Popolo eletto”, non sempre questo titolo era stato accompagnato dalla benevolenza del Signore degli Eserciti. Quando i Farisei sentono parlare Gesù dell’avvento del Regno di Dio gli chiedono quando arriverà. Ma Gesù li riprende, dicendo loro che il Regno di Dio è già presente e chi ne annuncia l’arrivo è solo un falso profeta. A questo proposito aggiunge anche che l’arrivo della fine dei tempi non verrà mai annunciata.
Questa precisazione serve a Gesù per spiegare che il fedele non deve attendersi chissà quale manifestazione eclatante da Dio per avere fede. Solo attraverso la preghiera e il dialogo costante, con il tempo, riusciremo cogliere i segnali che il Signore ci lascia. Imparare ad accettare il silenzio di Dio è una delle sfide più difficile di ogni fedele, esercitiamoci dunque a capirne il significato con la preghiera e la meditazione. Solo in questo modo potremo vivere nel Regno di Dio e sperare in un eternità al suo fianco.
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Luca Scapatello
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