Il Vangelo di oggi ci dice: “Non canterà il gallo che tu non m’abbia rinnegato tre volte”

“Non canterà il gallo che tu non m’abbia rinnegato tre volte”. Nel passo del Vangelo di oggi Giovanni racconta il momento in cui Gesù rivela ai dodici che uno di essi lo tradirà, facendolo condannare a morte.

Il Vangelo di oggi ci dice

Nel percorso finale di Gesù il tradimento è quello di Giuda, ma anche gli altri apostoli lo abbandoneranno. Pietro, addirittura, lo rinnegherà tre volte per avere salva la vita.

L’Ultima Cena è occasione per consegnare ai discepoli il rituale eucaristico, la base di ogni celebrazione nella chiesa che nascerà dopo la morte di Cristo. Questa, però, è anche occasione per congedarsi dai suoi discepoli, preannunciando il tradimento e la parte finale del suo viaggio terreno. Pietro è sempre l’ultimo che si arrende all’incontrovertibilità del piano divino, promettendo di voler dare la vita pur di seguire Gesù nel suo viaggio. Il Maestro, però, bonariamente gli dice che quando sarà il momento, anche lui lo rinnegherà.

Dal Vangelo secondo Giovanni (13, 21-33. 36-38): “In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.

Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.

Non Canterà il Gallo

Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».

Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

Gesù rivela ai suoi discepoli che la tappa successiva del suo viaggio lo condurrà in un luogo in cui loro non avranno accesso. La stessa frase l’aveva utilizzata a mo’ di minaccia contro i Giudei, ma questa volta è più un addio dispiaciuto. Il tradimento di Giuda sta a rappresentare la fallibilità dell’uomo che non ha una fede salda, che tiene più ai beni terreni che a quelli ultraterreni. Il tradimento di Pietro, invece, sta ad indicare che anche un uomo giusto, può commettere un errore in preda alla paura. Come Pietro, anche noi siamo portati all’errore. In questa Settimana Santa chiniamo la testa verso il petto e comprendiamo dai battiti del cuore l’errore commesso. Riponiamo quindi fiducia in Gesù, come lui la ripose in suo Padre.

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Luca Scapatello

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