Il Vangelo di oggi ci dice: “Anche se non credete a me, credete alle opere”

“Anche se non credete a me, credete alle opere”. Nel passo odierno del Vangelo, Gesù invita i farisei a giudicare le opere compiute alla luce di quanto preannunciato nelle Sacre Scritture.

Il Vangelo di oggi ci dice

Solo con la fede scaturita dalla lettura delle Sacre Scritture, infatti, è possibile riconoscere la natura divina di Gesù Cristo.

La diatriba tra Gesù ed i farisei non ha soluzione. Il Messia rivela il proprio e la propria missione e porta a testimonianza delle sue parole le opere compiute nel corso delle settimane e dei mesi precedenti. I farisei comprendono dal bene compiuto da Gesù che egli non è una persona comune ma credono si tratti semplicemente di un profeta. Gli rimproverano, però, il definirsi “Figlio di Dio”, attestazione che viene considerata una bestemmia. Nessuna parola proferita da Gesù serve a cambiare la loro opinione, semplicemente poiché essi non avevano fede in lui.

Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 31-42): “In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».

Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

Gli occhi e l’intelletto umano hanno fatto comprendere ai farisei che Gesù era un uomo fuori dal comune, probabilmente un profeta. Questi non sono stati sufficienti a fare comprendere loro la natura della sua grandezza. Il problema loro era legato alla mancanza di fede nelle scritture. In queste infatti si poteva cogliere che le opere compiute dal Cristo erano segni della sua natura divina. Come avrebbero dovuto fare i contemporanei di Gesù, anche a noi spetta il compito di dedicarci alle sacre scritture, per comprendere da quelle le opere di Cristo.

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Luca Scapatello

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