Nel Vangelo del 2 ottobre 2024, i discepoli si avvicinarono a Nostro Signore, e chiesero: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Nel Vangelo di oggi, Gesù parla sempre più chiaramente di come bisognerebbe essere davvero per poter entrare nel regno dei Cieli. Alla domanda fatta dai suoi discepoli, non esita a dare spiegazioni.
Mercoledì della 26.ma settimana del tempo ordinario
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Dio non ha difficoltà a farsi capire dai bambini, e i bambini non hanno problemi a capire Dio. Non per caso nel Vangelo ci sono alcune parole molto belle e forti di Gesù sui “piccoli”. Questo termine “piccoli” indica tutte le persone che dipendono dall’aiuto degli altri, e in particolare i bambini. Gesù dice: […] «Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10).
Dunque, i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e anche per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono.
E tutti, siamo bisognosi di aiuto, d’amore e di perdono! […] Ma ci sono tanti doni, tante ricchezze che i bambini portano all’umanità. Ne ricordo solo alcuni. Portano il loro modo di vedere la realtà, con uno sguardo fiducioso e puro. Il bambino ha una spontanea fiducia nel papà e nella mamma; ha una spontanea fiducia in Dio, in Gesù, nella Madonna. Nello stesso tempo, il suo sguardo interiore è puro, non ancora inquinato dalla malizia, dalle doppiezze, dalle “incrostazioni” della vita che induriscono il cuore. Sappiamo che anche i bambini hanno il peccato originale, che hanno i loro egoismi, ma conservano una purezza, e una semplicità interiore. […] Per tutti questi motivi Gesù invita i suoi discepoli a “diventare come i bambini”, perché “a chi è come loro appartiene il Regno di Dio” (Udienza generale, 18 marzo 2015)
fonte: vaticannews.va.it
Affidiamo a Maria tutte le nostre fatiche e sofferenze con la novena al Cuore Immacolato:…
Il popolo invoca la Madonna di Montespineto in un momento di estrema afflizione e la…
Una donna ha pregato Santa Rita per chiedere una grazia per un giovane sconosciuto malato:…
Incontro in Vaticano tra papa Leone XIV e Jonathan Roumie, l'attore protagonista della fortunata serie…
Novena per la solennità del Sacro Cuore di Gesù che cade il venerdì successivo alla…
Fondatore dell'Opus Dei, san Josemaria Escrivà de Balaguer ha ricordato come la santità passa per…