Nel Vangelo di oggi, 16 ottobre 2024, Gesù rimprovera i farisei per il loro atteggiamento, sempre proteso solo ad apparire.
Nel Vangelo di oggi, Gesù rimprovera i farisei per il loro atteggiamento apparentemente devoto, che poi lascia a desiderare e sa di ipocrisia. «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio».
Mercoledì della 28.ma settimana del tempo ordinario
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Fratelli e sorelle, un difetto frequente in quanti hanno un’autorità, sia autorità civile sia ecclesiastica, è quello di esigere dagli altri cose, anche giuste, che però loro non mettono in pratica in prima persona. Fanno la doppia vita. Dice Gesù: «Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (v. 4). Questo atteggiamento è un cattivo esercizio dell’autorità, che invece dovrebbe avere la sua prima forza proprio dal buon esempio.
L’autorità nasce dal buon esempio, per aiutare gli altri a praticare ciò che è giusto e doveroso, sostenendoli nelle prove che si incontrano sulla via del bene. L’autorità è un aiuto, ma se viene esercitata male, diventa oppressiva, non lascia crescere le persone e crea un clima di sfiducia e di ostilità, e porta anche alla corruzione. La Vergine Maria, «umile e alta più che creatura», ci aiuti, con la sua materna intercessione, a rifuggire dall’orgoglio e dalla vanità, e ad essere miti e docili all’amore che viene da Dio, per il servizio dei nostri fratelli e per la loro gioia, che sarà anche la nostra. (Angelus, 5 novembre 2017).
fonte: vaticannews.va.it
“Allontana il male da noi”. Con la preghiera della sera di oggi chiediamo alla Santissima…
La Madonna è detta anche «Scala del Paradiso». Una sua immagine, dipinta da una mano…
Alla Messa conclusiva del Giubileo dei Giovani, papa Leone XIV ha ricordato alla moltitudine di…
Santa Lidia, commerciante di tessuti pregiati, diventò discepola di San Paolo e cristiana. Evangelizzò tanti…
Meditiamo il Vangelo del 3 agosto 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…