Commento al Vangelo di oggi 23 settembre 2025: Lc 8,19-21

Meditiamo il Vangelo del 23 settembre 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore. 

Vangelo 23 settembre 2025
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«Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»

San Pio da Pietrelcina

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8,19-21

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».

Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

Commento al Vangelo di oggi

“Coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”. Queste sono le due condizioni per seguire Gesù: ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Questa è la vita cristiana, niente di più. Semplice semplice. Forse noi l’abbiamo resa un po’ difficile con tante spiegazioni che nessuno capisce. La vita cristiana è così: ascoltare la Parola di Dio e praticarla. Ogni volta che noi facciamo questo, apriamo il Vangelo, leggiamo un passo e ci domandiamo: “Con questo, Dio mi parla? Dice qualcosa a me? E se dice qualcosa, cosa mi dice?” Questo è ascoltare la Parola di Dio, ascoltarla con le orecchie e ascoltarla col cuore, aprire il cuore alla Parola di Dio.

I nemici di Gesù ascoltavano la Parola di Gesù, ma gli stavano vicino per cercare di trovare uno sbaglio, per farlo scivolare, perché perdesse autorità, ma mai si domandavano: “Cosa dice Dio per me in questa Parola?” E Dio non parla solo a tutti: sì, parla a tutti, ma parla ad ognuno di noi, il Vangelo è stato scritto per ognuno di noi.

Gesù riceve tutti, anche quelli che vanno a sentire la Parola di Dio e poi lo tradiscono. Pensiamo a Giuda: “Amico”, gli dice nel momento in cui Giuda lo tradisce. Il Signore sempre semina la Sua Parola, chiede soltanto un cuore aperto per ascoltarla, e buona volontà per metterla in pratica. (Papa Francesco – Omelia Santa Marta, 23 settembre 2014)

Fonte vaticannews.va

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