Commento al Vangelo di oggi 17 luglio 2025: Mt 11,28-30

Meditiamo il Vangelo del 17 luglio 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore. 

Vangelo 17 luglio 2025
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«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro»

Giovedì della XV settimana del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30

In quel tempo, Gesù disse:«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.  Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Commento al Vangelo di oggi

L’amore, con cui Gesù ci ha amati, è umile e ha carattere di servizio. “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10, 45). La vigilia della passione, prima dell’istituzione dell’Eucaristia, Gesù lava i piedi agli apostoli e dice loro: “Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 15).

E in un’altra occasione li ammonisce: “Chi vuole essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo fra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10, 43-44). Alla luce di questo modello di umile disponibilità che giunge fino al definitivo “servizio” della croce, Gesù può invitare i discepoli: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11, 29).

L’amore insegnato da Cristo si esprime nel servizio reciproco, che porta a sacrificarsi gli uni per gli altri, e la cui definitiva verifica sta nell’offrire la propria vita “per i fratelli” (1 Gv 3, 16). È ciò che san Paolo pone in risalto quando scrive che “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei (Ef 5, 25). […] Il sacrificio di Cristo è divenuto il prezzo e il compenso per la liberazione dell’uomo, la liberazione dalla schiavitù del peccato, il passaggio alla libertà dei figli di Dio. […]

Questa verità centrale della nuova alleanza costituisce nello stesso tempo il compimento dell’annuncio profetico di Isaia riguardo al servo del Signore: “Egli è stato trafitto per i nostri delitti . . ., per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53, 5); “Egli ha portato i peccati di molti (Is 53, 12). Si può dire che la redenzione era l’attesa di tutta l’antica alleanza. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 31 agosto 1988)

Fonte: vaticannews.va.it

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