Meditiamo il Vangelo dell’11 ottobre 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore.

«Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»
Sabato della XXVII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Commento al Vangelo
“Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!” (Lc 11, 27). Così ha gridato “una donna di mezzo alla folla”, desiderando manifestare la sua ammirazione per tutto ciò che Gesù faceva e insegnava. Nelle parole della donna l’ammirazione per il Figlio si trasferisce sulla Madre. La donna è consapevole, in modo particolare, che essere uomo, essere “figlio dell’uomo” (come Gesù soleva dire di se stesso), vuol dire essere nato da donna, essere nato da una madre. […] Questa “donna di mezzo alla folla” forse non sa che, pronunziando quelle parole, dà perfino compimento all’annunzio profetico di Maria, nel “Magnificat”: “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1, 48). La “donna di mezzo alla folla”, il cui grido è stato fissato nel Vangelo di Luca, appartiene alla prima generazione di coloro che hanno chiamato “beata” la Madre del Redentore. […]
È significativo che a questo grido di “una donna di mezzo alla folla”, Gesù risponda: “Beati, piuttosto, coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11, 28). Ha voluto forse distrarre così l’attenzione dalla sua Madre terrena? Apparentemente forse sì. Ma, nella sostanza, il Figlio di Maria ha spiegato nella sua risposta ancor più chiaramente perché lei è beata. Perché è beata la sua umana maternità. Infatti la frase su “coloro che ascoltano la parola di Dio e l’osservano”, si riferisce per eccellenza a lei, a Maria. La sua stessa maternità non è forse proprio il frutto del suo “ascoltare” la parola di Dio? Non è il frutto del suo perfetto “acconsentire” ad essa? (San Giovanni Paolo II – Omelia nella Santa Messa per gli Universitari di Roma, 16 dicembre 1987)
Fonte vaticannews.va