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V domenica di Quaresima: “Dio è lungariell, ma nun è scurdariell”

La Parola di Dio, in questa V domenica di Quaresima, ci aiuta a tornare all’essenziale della nostra vita spirituale e del nostro essere cristiani: la fede.

Questo è il videocommento di don Massimilaino Scalici, sacerdote diocesano di Palermo.

“Ciò che Gesù chiede a Marta è credere che egli sia la risurrezione e la vita. Pertanto, in questo tempo di pandemia, in cui non ci sono più riti religiosi, le comunità cristiane, soprattutto quelle cattoliche legate ai Sacramenti, ma spesso in maniera sbagliata, perché li scambiano per “oggetti” magici e li usano come mezzi scaramantici, devono ritornare ad incontrare Gesù, credendo anzitutto alla sua Parola e alla sua presenza vivente in essa. Questa, infatti, l’abbiamo sempre con noi, la pandemia non è riuscita a portarcela via”.

V domenica di Quaresima: la risurrezione di Lazzaro

Saputo di Lazzaro, Gesù non corre a Betania. “Gesù aspetta che la malattia avanzi e che Lazzaro muoia! A me questo particolare mi fa molto pensare, portandomi soprattutto al dramma esistenziale che vive Loretta, la protagonista del libro “Dio ti perdono” di cui sono coautore insieme con lei. Loretta, infatti, negli eventi negativi della sua vita, vi legge un Dio che non interviene prontamente, che non si precipita a soccorrerla, ma che la ignora, che la snobba.

Cosa questa che ho voluto sottolineare, quando una inviata della testata giornalistica cattolica on line “La luce di Maria”, mi chiedeva, intervistandomi, del senso del titolo provocatorio e insolito del libro. 

Anche Marta, come Loretta, rimprovera Gesù, dicendogli:  “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà”. Ecco, è proprio a partire da questa confidenza e da questo modo sfacciato di Marta di rivolgersi a Gesù che, circa un mese fa a Rosalia, l’inviata de “La luce di Maria” che io ho incontrato a Napoli, ho spiegato il significato del titolo provocatorio del diario a due voci, titolo che deriva da una frase di Loretta.

Don Massimiliano Scalici: Loretta come Marta

Questa, infatti, rivolgendosi a Dio, in uno dei suoi confidenziali e impertinenti sfoghi, gli dice proprio così: “Dì la verità, Dio, ti sei dimenticato di riservare una parte di grazia per me. Non importa, ti perdono! Ma se sei ciò che dici di essere, concedimi almeno una grazia, adesso, senza perdere ancora altro tempo, prima che sia tardi. Sono anch’io tua figlia o no?”.

Per me, quella di Marta e di Loretta, sono due frasi identiche: entrambe le donne rimproverano Dio, ma allo stesso tempo sono disposte a perdonare il suo ritardo perché, ad ogni modo, essendo Dio, lui può rimediare a tutto, persino alla morte.

Di fatti, questa mia spiegazione ha tanto convinto Rosalia, che non mancò, in quella occasione, di citarmi una proverbiale espressione napoletana che dice: “Dio è lungariell, ma nun è scurdariell”, ovvero: “Dio potrà anche avere tempi lunghi, ma di certo non si dimentica di nessuno”.”.

Don Massimiliano Scalici ha voluto iniziare il videocommento di oggi con queste parole: “A tutto lo staff del blog cattolico “La luce di Maria” va il mio sentito ringraziamento, per aver offerto da alcuni mesi uno spazio ai miei videocommenti e per aver più volte dato eco
al libro “Dio, ti perdono“, scritto da me e da Loretta”.

Tutti i videocommenti di don Massimiliano Scalici sono su YouTube e anche sulla pagina Facebook “Videocommento alla Parola di Dio”; @valorizzareiltempo.

Leggi anche – IV domenica di Quaresima: il messaggio criptato del Coronavirus”

Antonella Sanicanti

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