USA: i repubblicani si piegano, bambini mai più separati dai genitori al confine

USA: i repubblicani si piegano, bambini mai più separati dai genitori al confineLe immagini dei bambini in lacrime mentre venivano separati dai genitori una volta superato il confine tra Messico e Stati Uniti, quelle che mostravano i piccoli obbligati dentro centri di detenzione in attesa del giudizio di espulsione hanno inorridito il mondo e gli stessi americani che hanno cominciato a protestare contro la durezza dei metodi della polizia di confine nei confronti dei migranti messicani. Alle immagini non sono rimasti insensibili nemmeno i rappresentanti del partito repubblicano: è notizia di queste ore che alcuni dei membri più influenti del partito repubblicano sono pronti a votare delle leggi che impediscano la separazione dei nuclei familiari dei migranti che giungono negli Stati Uniti dal Messico. Presto il disegno di legge verrà presentato in Senato dal capo gruppo repubblicano Mitch Mc Connell e a breve sarà presentata la legge anche alla Camera.

Centri di detenzione per bambini messicani: Trump è rimasto solo

Lo sdegno riversato nei confronti delle forze dell’ordine e del governo Trump per i metodi brutali con cui vengono trattati i bambini messicani non hanno colpito più di tanto il presidente degli USA che solo poche ore fa aveva commentato in questo modo l’idea di aggiungere giudici a tutela dei diritti di questi bambini e delle loro famiglie, rafforzando i tribunali che si occupano delle richieste d’asilo: “Vogliono aggiungere migliaia di giudici  ma non ci servono giudici, occorre un confine sicuro. Tanti giudici in più, ve l’immaginate quanta corruzione?”.

Mai come questa volta, però, il Tycoon è da solo nella posizione oltranzista: molti dei membri del partito al governo sono infatti rimasti scioccati da quanto visto ed hanno immediatamente richiesto l’approvazione di leggi meno dure nei confronti dei migranti. Impossibile arginare il fenomeno poiché si trattava di numeri ingenti che se contrastati avrebbero causato la spaccatura del partito stesso.

Luca Scapatello

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