Unesco: Santa Teresa di Lisieux sarà “patrimonio dell’umanità”

Alcune personalità saranno onorate dall’Unesco e, tra cui Santa Teresina. La proposta nasce da un avvenimento particolare.

santa teresa di lisieux
Santa Teresa di Lisuex – photo web source

Nel 2022 e nel 2023, ricorrono gli anniversari di ben 60 personalità e, fra questi, anche quello di Santa Teresa di Lisieux e di un Santo armeno del XII secolo. L’Unesco ha deciso di onorarli e di celebrarli in modo solenne e particolare. Vediamo come.

Unesco: i Santi e gli uomini di Chiesa da celebrare

Santi e uomini di cultura che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo. L’anno prossimo e nel 2023, ricorrono alcuni anniversari particolari, attraverso i quali sarà possibile ricordarli e meditare le loro opere e la loro vita.

Nel 2023 saranno 150 anni dalla nascita di Santa Teresa di Lisieux, conosciuta a tutti come Santa Teresa di Gesù Bambino, e 850 anni dalla morte di Nerses il Grande, conosciuto come “il Grazioso”, santo armeno del XII secolo.

Accanto ed insieme a loro, saranno celebrati altri uomini e donne, appartenenti ad ogni nazione e che sono un’eccellenza in vari campi e settori, dall’educazione, alla religione, alla scienza, alla pace.

Fra essi anche 4 religiosi

La decisione, da parte dell’Unesco, di celebrare queste 60 personalità come segno di un mondo che mai si è fermato, nonostante le avversità e le difficoltà di ogni tipo. A pensare ai loro nomi e a proporli alla commissione Unesco sono state le nazioni di nascita delle singole figure e, nel caso dei religiosi, Armenia e Francia.

2023: 150 anni dalla nascita di Santa Teresa di Liseux

Accanto a Santa Teresa di Lisuex e a Nerses, saranno celebrati, anche, Gregor Mendel (biologo, matematico e monaco agostiniano ceco, padre della genetica moderna) e Niccolò Copernico (astronomo, matematico e presbitero polacco, che ha promosso l’evidenza del sistema eliocentrico contro il sistema geocentrico).

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Gregor Mendel – photo web source

Il genio del cristianesimo è quello di far nascere personalità capaci di lavorare in ogni tipo di campo. Una cosa interessante nel dibattito che è seguito alla definizione di questi anniversari, è che alcuni Paesi hanno cominciato a dire: ma perché parliamo solo della cultura e dell’educazione senza mai parlare di una educazione spirituale e religiosa?” – ha dichiarato, in un’intervista a Vatican News, l’Arcivescovo Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede all’Unesco.

Da qui la scelta di inserire, anche, i 4 religiosi.

Un momento di scienza, ma soprattutto di fede che ci permetterà di porre l’attenzione su personalità scelte da Dio, per fare la sua volontà, anche nel mondo della cultura.

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ROSALIA GIGLIANO

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