Una bambina non può essere giudicata consenziente ad un rapporto sessuale, non è ammissibile allora noi diciamo ma davvero stiamo sovvertendo le regole della morale civile per non parlare di quella religiosa.
Siano nella Francia dell’Aprile scorso: una bambina di 11 anni, di nome Sarah, esce dalla sua scuola parigina.
Un uomo di 28 anni, che da un po’ si aggirava nei paraggi, comincia a parlare con lei. Le dice: “Vieni con me che ti insegno come ci si bacia”.
Sarah lo segue, lui la porta a casa e dal bacio arrivano ad un rapporto sessuale completo.
Dopo di che Sarah torna a casa propria: “Papà penserà che sono una poco di buono”, dice alla madre, mentre in lacrime le racconta il resto della storia.
Purtroppo, secondo l’articolo 227-25 del Codice Penale francese, la legge stabilisce che, in assenza di “violenza o coercizione” l’uomo non ha commesso uno stupro, ma solo un generico reato sessuale.
Ma che vuole dire generico reato sessuale? E’ un reato o non lo è? E chi stabilirà la gravità dei danni arrecati a Sarah e alla sua giovane personalità? Non basta il fatto che la piccola, a soli 11 anni, abbia conosciuto il sesso, per farla rientrare nel gruppo di coloro che subiscono dagli adulti perversi e abominevoli offese?
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