Udienza Generale 10 dicembre 2025, Papa Leone XIV: la prospettiva dell’Eternità vince la sfida del transumanesimo

All’Udienza Generale papa Leone XIV parla della sfida del transumano e come vincerla nella prospettiva dell’eternità e della Resurrezione di Cristo.

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Papa Leone XIV all’Udienza Generale – lalucedimaria.it

Papa Leone XIV ha ripreso il ciclo di catechesi dell’Udienza Generale dopo il piccolo stop della settimana scorsa dovuto al suo viaggio apostolico in Turchia e Libano. Questa mattina, in una piazza san Pietro dall’aria prenatalizia, addobbata con il tradizionale grande albero di Natale e il presepe, ha trattato un importantissimo tema.

Partendo dal brano evangelico che narra della deposizione di Gesù nel sepolcro, il Santo Padre si è soffermato a meditare sul tema della morte. Descritta come evento naturale e innaturale al tempo stesso, ovvero come un dato di fatto, naturale, perché ogni essere vivente prima o poi deve morire, è avvertita come innaturale nel desiderio di infinito e di vita che alberga nell’animo di ogni essere umano.

Papa Leone all’Udienza Generale: morte e sfida del transumano e come vincerla

La morte, che nelle culture antiche era al posta al centro della riflessione ora al contrario è negata e fuggita, riflette il papa. Invita a riflettere sul mistero della morte invece di evitare la riflessione, come avviene nella nostra società.

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La catechesi di papa Leone all’Udienza Generale – lalucedimaria.it

Papa Leone ha detto che “il segreto per vivere in modo autentico nella consapevolezza che il passaggio sulla terra ci prepara all’eternità“. Pone all’attenzione lo scenario del transumano, nella promessa dell’immortalità o di un prolungamento della vita mediante l’uso della tecnologia. Si tratta di una sfida che pone degli interrogativi: può la scienza ottenere l’immortalità? Ma soprattutto: può garantire che la vita senza morire sia felice?

L’evento della Resurrezione di Cristo ci rivela che la morte non si oppone alla vita, ma ne è parte costitutiva come passaggio alla vita eterna” afferma il papa. E agigunge anche che “la Pasqua di Gesù ci fa pregustare in questo tempo colmo ancora di sofferenze e di prove la pienezza di ciò che accadrà dopo la morte“.

Il valore pedagogico della morte

Ha citato Sant’Alfonso Maria de’Liguori che nella sua opera dal titolo Apparecchio alla morte ha riflettuto sul valore pedagogico della morte evidenziando come essa sia una grande maestra di vita. “Sapere che esiste e soprattutto meditare su di essa ci insegna a scegliere cosa davvero fare nella nostra esistenza: pregare“è l’indicazione del papa.

Prendere ciò che giova in vista del Regno dei Cieli e lasciare andare ciò che è superfluo“, è questo che dobbiamo fare, dice il papa. Il passaggio sulla terra ci prepara all’eternità e questa consapevolezza è fondamentale per vivere bene e pienamente questa vita in vista di quella futura. Grazie a Gesù, morto e risorto per amore, afferma il papa, insieme a san Francesco d’Assisi possiamo chiamare la morte “sorella” e attenderla con la speranza certa della resurrezione finale, e ci prepara alla gioia della vita eterna.

“Riconciliazione e perdono sono possibili”

In dialogo con i fedeli polacchi il Santo Padre ha voluto ricordare che oggi ricorre l’anniversario dei 60 anni dal messaggio di riconciliazione che i vescovi polacchi rivolsero ai vescovi tedeschi, il quale significò un cambiamento nella storia dell’Europ. Le parole scritte: “perdoniamo e chiediamo perdono” dimostrano che “riconciliazione e persono sono possibili“, afferma papa Leone.

Il pontefice si è poi detto profondamente rattristato dalla notizia che si è riacceso il conflitto lungo il confine tra Thailandia e Cambogia. Ci sono state vittime anche tra i civili e migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le case. Ha espresso la sua vicinanza alle vittime e ha lanciato un appello per un “cessate il fuoco” immediato e una ripresa del dialogo.

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