Papa Leone XIV ha proseguito oggi il ciclo di catechesi giubilari all’interno dell’Udienza Generale del mercoledì indicando Gesù come risposta alla nostra ricerca di gioia e di pienezza.

Anche oggi, 15 ottobre, si è svolta la consueta Udienza Generale del mercoledì di papa Leone XIV. Dopo un lungo giro in papamobile tra la folla di pellegrini, il Santo Padre ha tenuto la catechesi proseguendo il ciclo giubilare che, come ha spiegato, ha finora ripercorso la vita di Gesù seguendo i Vangeli, dalla nascita alla morte e Resurrezione.
Ed ora, negli ultimi mesi di questo Anno Santo, si continua il “pellegrinaggio nella speranza” puntando lo sguardo in particolare al mistero di Cristo che culmina nella Resurrezione affinché “sprigioni la sua luce di salvezza a contatto con la realtà umana e storica attuale“, ha precisato il papa.
Papa Leone XIV all’Udienza Generale: è Gesù che ci dà la pienezza che cerchiamo
Le domande e le sfide dell’uomo contemporaneo sono dunque al centro della riflessione del pontefice. Gli innumerevoli accadimneti che scandiscono la nostra vita, con le gioie e le tristezze che si alternano nella vita di ognuno, sono oggetto dell’analisi e della meditazione del papa.

I sentimenti dell’uomo moderno, preso da mille attività, indaffarato da numerose sfaccettature di emozioni, dai costanti tentativi di raggiungere risultati ponendo aspettative che tanto spesso rimangono disattese. Si sperimenta sempra la mancanza di qualcosa, la pienezza della felicità a cui si anela non arriva o non è possibile viverla in modo continuativo.
Si fa il conto con il proprio limite. Papa Leone afferma però che “non siamo stati creati per la mancanza, ma per la pienezza, per gioire della vita e della vita in abbondanza“, riprendendo l’espressione di Gesù nel Vangelo di Giovanni da cui oggi ha tratto spunto la catechesi.
La risposta ultima di questo profondo e viscerale anelito del cuore umano può trovare la sua risposta solo in Gesù. Lo si trova “nella certezza che c’è Qualcuno che si fa garante di questo slancio costitutivo della nostra umanità, nella consapevolezza che questa attesa non sarà delusa o vanificata“.
La speranza cristiana che non è ottimismo
Il Santo Padre analizza poi la speranza cristiana, che si differenzia nettamente dall’ottimismo. L’atteggiamento ottimistico porta alla delusione, mentre le speranza in Gesù, non delude, è certa. “Gesù Risorto è la garanzia di questo approdo“, dice il papa.
“È lui la fonte che soddisfa la nostra arsura, l’infinita sete di pienezza che lo Spirito Santo infonde nel nostro cuore“, spiega, riprendendo poi una bellissima poesia di Sant’Agostino, l’inno alla bellezza dal decimo libro delle Confessioni, che esprime così bene i sentimenti dell’uomo e la compiutezza che si può trovare solo in Dio.
La certezza della nostra speranza arriva dalla Resurrezione di Cristo, ricorda il papa, che non è un semplice evento nella storia, ma quello che la ha trasformata. “Tanto più gustiamo il mistero di Dio tanto più ne siamo attratti senza mai restare completamente saziati” spiega papa Leone.
L’intercessione di San Giovanni Paolo II e Santa Teresa d’Avila
In dialogo con i pellegrini di lingua polacca, il Santo Padre ha poi voluto rivolgere un’invocazione all’intercessione di San Giovanni Paolo II a pochi giorni dalla sua memoria liturgica, e che si sta pregando con una novena.

A lui, come “testimone di speranza e guida dei giovani” ha richiesto che possa “ispirare gli insegnanti, i catechisti e gli educatori a collanborare con i genitori nella formazione delle coscienze delle nuove generazioni” . E , oggi, nella memoria liturgica di Santa Teresa d’Avila grande contemplativa e Dottore della Chiesa, ha posto il suo esempio all’attenzione affinché costituisca per tutti un invito a “rinvigorire lo spirito nella preghiera fissando lo sguardo su Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo“.