Si è svolta l’Udienza Generale del mercoledì di Papa Leone che ha ricordato come la speranza cristiana non è evasione, ma si fonda sulla decisione.

L’Udienza Generale di oggi mercoledì 27 agosto ha avuto luogo, come le precedenti, all’interno dell’Aula Paolo VI in Vaticano. Papa Leone ha proseguito il ciclo di catechesi tratte dal Vangelo di Giovanni, come fatto nelle ultime settimane.
Il brano evangelico è quello dell’arresto di Gesù nell’orto degli Ulivi. Gesù, che sa quello che dovrà accadere, si consegna e non lo fa per debolezza, ma per amore, dice il pontefice. Si lascia prendere, è “autore di un dono, speranza di salvezza per la nostra umanità“, sottolinea papa Leone.
“La speranza cristiana non evasione, ma decisione”: l’Udienza Generale di Papa Leone
“Anche nell’ora più buia si può restare liberi di amare fino in fondo“: è questo che ci mostra il Signore, ci ricorda il Santo Padre. Perché “nel cuore della notte, quando tutto sembra crollare Gesù mostra che la speranza cristiana non è evasione, ma decisione“.

Spiega che questo è il frutto di una preghiera profonda in cui si chiede a Dio non di essere risparmiati dalla sofferenza, ma di avere la forza di essere perseveranti nell’amore. La consapevolezza è che la vita offerta per amore non ci può essere tolta da nessuno.
“Perdere la vita per amore non è un fallimento, ma possiede una misteriosa fecondità“, afferma il pontefice. Anche Gesù prova turbamento verso ciò che lo aspetta, ma non fugge davanti al dolore. L’esortazione è ad avere questa consapevolezza che solo una vita perduta per amore alla fine si ritrova.
Perchè ” anche nel cuore delle sofferenze più ingiuste si nasconde il seme di una vita nuova“. Difendere la nostra vista, i nostri progetti, le nostre sicurezze va contro la logica del Vangelo, perchè solo ciò che si dona fiorisce.
Un nuovo forte appello alla pace
Imparare a consegnarci alla volontà del Padre scegliendo ogni giorno ad amare con libertà. Si tratta della vera speranza, riflette il papa, nella certezza che anche nel buio della prova l’amore di Dio ci sostiene e fa maturare in noi il frutto della vita eterna.
Papa Leone, dopo i saluti e le benedizioni rivolte di cuore ai vari rappresentanti dei pellegrini provenienti dalle varie parti del mondo e dalle varie lingue, ha voluto rivolgere un ulteriore forte appello alla pace. Ricordando la giornata di preghiera e digiuno che aveva indetto per lo scorso venerdì 22 agosto, memoria della Beata Vergine Maria Regina, il Santo Padre ha desiderato esternare un altro accorato appello rivolgendosi a tutte le parti in causa del conflitto in Terra Santa.
La richiesta è di porre termine al conflitto e le parole del papa sono state forti e decise: “Supplico che siano liberati tutti gli ostaggi e si raggiunga un ‘cessate il fuoco permanente’ “, ha affermato e ha aggiunto la richiesta che “venga rispettato il diritto umanitario” con “l’obbligo di tutelare i civili eil divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione“.
Inoltre, papa Leone si è associato alla dichiarazione congiunta dei patriarchi greco-ortodosso e latino di Gerusalemme che ieri hanno chiesto di porre fine a questa spirale di violenza. Ha concluso implorando l’intercessione di Maria Regina della Pace , che è fonte di consolazione e di speranza.