Udienza generale, Papa Francesco: “Come posso, io, evangelizzare?”

In una piazza San Pietro baciata dal sole e gremita di fedeli in ogni ordine di posto, Papa Francesco continua la sua catechesi, nell’udienza settimanale del mercoledì.

Il tema al centro delle sue catechesi è l’evangelizzazione, ecco qual è il concetto su cui si è concentrato questa volta.

Udienza generale, il Papa ci chiede: “Come posso, io, evangelizzare?”
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Questa volta si concentra sul concetto del portare la Parola di Dio anche nelle terre più lontane, come hanno fatto alcuni Santi nel corso della storia della Chiesa. Fra questi, il Pontefice ricorda la figura del martire e primo sacerdote coreano Sant’Andrea Kim Tae-gon.

Papa Francesco e l’importanza dell’evangelizzazione

Evangelizzare e portare la Parola ed il messaggio di Gesù a tutte le genti. Questo è il fulcro centrale dell’udienza di Papa Francesco di questa mattina. In previsione della prossima festività liturgica della pentecoste, il Pontefice ricorda ed afferma come ogni comunità cristiana stia nuovamente per ricevere il dono dello Spirito Santo, che scenderà su ciascuno di noi.

Ogni comunità cristiana riceve dallo Spirito Santo questa identità, e così la Chiesa intera, dal giorno di Pentecoste. E da questo spirito che noi riceviamo nasce la passione per l’evangelizzazione” – afferma Francesco.

La sua attenzione è, in particolare, rivolta ai laici e alla loro voglia e volontà di evangelizzare. E lo fa attraverso l’esempio portato avanti dal primo martire e sacerdote coreano, Sant’Andrea Kim Tae-gon: “L’evangelizzazione della Corea è stata fatta dai laici: sono stati i laici battezzati che hanno trasmesso la fede, non c’erano preti, perché non l’avevano. Sono venuti solo dopo. La prima evangelizzazione l’hanno fatta i laici. Noi saremmo capaci di una cosa del genere?” – ha domandato il Papa.

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Sant’Andrea Kim – photo web source

Sant’Andrea Kim e l’amore per Gesù portato sino in Corea

Francesco ha deciso di focalizzare la sua attenzione su Sant’Andrea Kim in quanto ha “dimostrato che la testimonianza del Vangelo data in tempo di persecuzione può portare molti frutti per la fede”.

Dove i cristiani erano perseguitati, lui non si è arreso ed ha continuato a credere in Gesù: “[…] Per individuare l’identità cristiana del suo interlocutore, Sant’Andrea metteva in atto questi espedienti: anzitutto, c’era un segno di riconoscimento concordato in precedenza; dopo di che, lui poneva di nascosto la domanda: ‘Tu sei discepolo di Cristo?’. Poiché altre persone assistevano alla conversazione, il Santo doveva parlare a voce bassa, pronunciando solo poche parole, quelle più essenziali. Quindi, per Andrea Kim, l’espressione che riassumeva tutta l’identità del cristiano era ‘discepolo di Cristo’” – racconta Francesco.

Da qui, ancora una volta, l’importanza dello zelo apostolico. Ciò che però tutti si chiedono è se i Santi siano sempre stati così forti e saldi nella loro fede anche di fronte alle difficoltà: “Ma i santi cadono? Sì. Pensate a San Pietro, che grande peccato ha fatto quello! Ma ha avuto forza dalla misericordia di Dio e si è rialzato. Lui era caduto fisicamente, ma ha avuto la forza di andare, andare, andare, per portare il messaggio avanti” – ha spiegato il Papa.

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Il Papa: “Come posso evangelizzare?”

Anche Sant’Andrea Kim, nei momenti di sconforto e dove tutto gli sembrava perduto, ha avuto sempre Gesù con sé che, più volte, gli ha detto quella frase “Alzati e cammina”: “Ognuno di noi deve chiedersi: come posso evangelizzare? Pensiamo a noi, al nostro piccolo: evangelizzare in famiglia, con gli amici, parlare di Gesù, evangelizzare con un cuore pieno di gioia , di forza, e questo dono lo dà lo Spirito Santo” – conclude il Pontefice, chiedendo di pregare affinchè ognuno di noi possa scoprire il coraggio di evangelizzare nel nome di Gesù.

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