Udienza generale, 20 marzo. Papa Francesco: cosa significa essere prudente

Tantissimi sempre i fedeli arrivati in Piazza San Pietro per l’udienza settimanale con Papa Francesco. Anche per questo mercoledì, il Pontefice ha preferito non leggere la sua catechesi, ma l’ha affidata a padre Pierluigi Giroli.

Puntuale come sempre, con l’arrivo in papamobile, accolto dal saluto di tutti coloro che erano presenti in Piazza. Francesco ha lasciato la lettura della sua catechesi del giorno ad un sacerdote.

Papa Francesco
Papa Francesco in papamobile (photo: vatican mediasir) – lalucedimaria.it

“Adesso seguiremo la catechesi di oggi, sempre sulla linea dei vizi e delle virtù. Ho chiesto a monsignore di leggerla, perché io ancora non posso” – ha detto il Papa.

Davanti ai tanti fedeli in Piazza San Pietro, arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo per ascoltare la sua catechesi, Papa Francesco non ha voluto sottrarsi al loro caloroso saluto ed abbraccio. E nonostante ancora la voce non gli permetta di leggere completamente la sua catechesi, è arrivato lo stesso in piazza a bordo della papamobile ed accompagnato da alcuni bambini.

Francesco ha chiesto a Padre Pierluigi Giroli di leggere la sua catechesi che, oggi, ultimo mercoledì prima della Settimana Santa, è incentrata sul tema della prudenza. “La prudenza non è la virtù della persona timorosa, sempre titubante circa l’azione da intraprendere. No, questa è un’interpretazione sbagliata. Non è nemmeno solo la cautela. Accordare un primato alla prudenza significa che l’azione dell’uomo è nelle mani della sua intelligenza e libertà” – afferma il Papa.

Papa Francesco si concentra sulle virtù

Dopo i vizi, il Papa concentra l’attenzione della sua catechesi sulle virtù cardinali, prima su tutte proprio la prudenza. Com’è una persona prudente? Nella catechesi, Francesco afferma che è una persona creativa ma, anche, che “ragiona, valuta, cerca di comprendere la complessità del reale e non si lascia travolgere dalle emozioni, dalla pigrizia, dalle pressioni, dalle illusioni. In un mondo dominato dall’apparire, dai pensieri superficiali, dalla banalità sia del bene che del male, l’antica lezione della prudenza merita di essere recuperata”.

La prudenza
La prudenza (photo web source) – lalucedimaria.it

Colui che è prudente è chi sa scegliere, spiega Francesco: “[…] Chi è prudente non sceglie a caso. Anzitutto sa che cosa vuole, quindi pondera le situazioni, si fa consigliare e, con visione ampia e libertà interiore, sceglie quale sentiero imboccare. Non è detto che non possa sbagliare, in fondo restiamo sempre umani; ma almeno eviterà grosse sbandate […] La prudenza invece è la qualità di chi è chiamato a governare: sa che amministrare è difficile, che i punti di vista sono tanti e bisogna cercare di armonizzarli, che si deve fare non il bene di qualcuno ma di tutti” – continua la catechesi.

La prudenza, una particolare qualità

C’è una qualità che ha la prudenza rispetto a tutte le altre virtù: “[…] La persona prudente sa custodire la memoria del passato, non perché ha paura del futuro, ma perché sa che la tradizione è un patrimonio di saggezza […] E la persona prudente è anche previdente. Una volta decisa la meta a cui tendere, bisogna procurarsi tutti i mezzi per raggiungerla […] La vita cristiana è un connubio di semplicità e di scaltrezza […] Dio non ci vuole solo santi, ci vuole santi intelligenti, perché senza la prudenza è un attimo sbagliare strada!” – conclude il Papa.

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