Papa Leone XIV all’Udienza Generale di oggi ha ricordato che il cuore inquieto dell’uomo trova riposo e approdo autentico solo in Dio, che è Amore.

L’atmosfera in piazza San Pietro stamattina era prettamente pre-natalizia, con il grande albero di Natale e il presepe inaugurati solo due giorni fa. Così papa Leone XIV ha tenuto la sua consueta Udienza Generale del mercoledì, tra fedeli e pellegrini in questa giornata ad una settimana dalle feste.
La catechesi del Santo Padre ha preso avvio da un brano del Vangelo di Matteo, quello in cui emerge la celebre frase “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore“. La riflessione del pontefice si è così concentrata sull’inquietudine che inevitabilmente alberga nel cuore umano e su dove si trovi il vero riposo e la pace profonda.
Papa Leone all’Udienza Generale: solo in Dio Amore si trova la vera pace del cuore
Papa Leone ha iniziato analizzando i sentimenti che invadono gli animi, dell’uomo di sempre e di quello contemporaneo. C’è un’inquietudine di fondo, che viene dal desiderio e bisogno intimo e insito nell’animo umano di infinito. Si cerca un riposo e la fede ci indica questo riposo assoluto e pieno nella vita eterna.
Dobbiamo quindi attendere o possiamo già sperimentare la pace e l’approdo del cuore anche in questa vita. Questo si domanda il papa che riflette: “il troppo fare in cui siamo immersi costantemente, diventa un vortice che ci stordisce, ci toglie serenità, ci impedisce di vivere al meglio ciò che è davvero importante per la nostra vita“.
La conseguenza è sentirsi stanchi, insoddisfatti, pensare di perdere tempo nelle cose pratiche che non risolvono il significato ultimo della nostra esistenza. Ci si sente vuoti, perchè “siamo un cuore, che è il simbolo di tutta la nostra umanità“. Si finisce con l’arrivare alla disperazione, alla perdita del significato di tutto.
Guardare la vita con Gesù, invece “significa trovare l’accesso all’essenza della persona umana, al nostro cuore“. È il Dio Amore che il nostro cuore riposa e che trova l’approdo autentico. A questo proposito papa Leone cita sant’Agostino, che ha tanto parlato di cuore inquito, quando nelle Confessioni scrive “Signore ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te“. Ciò che può colmare il cuore, dice il papa, è solo “l’amore di Dio, o meglio, Dio Amore“.
Che il presepe continui a far parte della cultura
Papa Leone ha poi esortato a non impiegare questi ultimi giorni di preparazione al Natale nella corsa frenetica alle cose materiali, ma di concentrarsi su ciò che davvero conta e non lasciarsi distogliere da tutto ciò che è superficiale.

Ha poi ricordato, in dialogo con i pellegrini di lingua polacca, ma in generale a tutti, di prepararsi bene a festeggiare la Nascita di Gesù attraverso il sacramento della Confessione e mediante appositi ritiri spirituali. Grazie a questi fondamentali strumenti si può “sperimentare la pace e la gioia e il senso della vita“.
Infine, rispondendo ai fedeli di lingua italiana il papa ha fatto riferimento all’uso di allestire il presepe “suggestiva rappresentazione del mistero della Natività di Cristo“. Ha poi aggiunto un auspicio specifico “Auspico che un elemento così importante non solo della nostra fede, ma anche della cultura e dell’arte cristiana, continui a far parte del Natale per ricordare Gesù che facendosi uomo è venuto ad abitare in mezzo a noi”.







