Il turismo religioso è in forte crescita: la ricerca di senso e fede

Si pensa che il numero dei credenti nel mondo, sia in calo. Ma il numero di chi passa le vacanze in luoghi di pellegrinaggio e preghiera dimostra che non è così. 

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Al contrario, testimonia il fatto che oggi nel mondo c’è una forte ricerca spirituale e di senso che sale dal profondo del cuore delle persone. In queste settimane molti italiani andranno in vacanza, ma non tutti nei luoghi più ovvi e scontati.

Un settore in grande crescita, al di là di quanto si pensi

C’è infatti un settore che non ha grande pubblicità ma è altrettanto solido, e che permette di godere di intensi periodi di pace, benessere e armonia. Stiamo parlando del turismo religioso. In questi giorni infatti milioni di persone stanno scegliendo di recarsi in luoghi di riposo dell’anima e di pellegrinaggio nell’amore del Signore.

Visite a santuari e chiese, percorsi e cammini spirituali, ritiri di meditazione. Si tratta di attività che il Coronavirus ha limitato al punto da far domandare la sostenibilità di tante di queste splendide realtà. Ma i numeri parlano di un’incremento significativo e di tante persone nel mondo che ogni giorno scelgono questo genere di turismo, profondo e rivolto una cambiamento della propria vita.

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Tutti i numeri in crescita nel mondo del turismo spirituale

Si parla di seicento milioni di viaggi nel mondo, ogni anno, a scopo religioso o spirituale. Il 40 per cento di questi ha come meta l’Europa, metà l’Asia. L’Organizzazione mondiale del turismo spiega che 330 milioni di turisti ogni anno si spostano per via della fede, della propria ricerca spirituale. Incrementando un giro d’affari, globale, di 18 miliardi di dollari.

Il settore è perciò “sottovalutato” ma del tutto interessante, anche dal punto di vista commerciale. La rivista Lonely Planet ha spiegato che il dato preso come luogo comune è che nel mondo ci siano sempre meno credenti. Ma il dato reale, è che di fatto “un numero crescente di persone si reca in queste località alla ricerca di un senso”.

Roma, Assisi, Pietrelcina. La grande offerta di turismo religioso in Italia

Tra queste località c’è il Cammino di Santiago, lo storico pellegrinaggio che si compie a piedi verso la meta spagnola di Santiago de Compostela. Lo scorso anno sono state quasi trecentocinquantamila le persone che si sono recate in questo antico percorso, riempendolo quasi fino alla disponibilità. In Italia sono poi molti i luoghi adibiti a questo tipo di ricerca.

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Nel nostro Paese sono numerose le mete che è possibile visitare. Oltre a Roma, centro della cristianità, dove la sola Basilica di San Pietro accoglie 11 milioni di visitatori all’anno, ci sono intere città dedicata alla vita dello Spirito. Pensiamo ad Assisi o a San Giovanni Rotondo, la cui economia si fonda sul turismo religioso e che richiama a sé oltre 5 milioni di turisti l’anno ciascuna.

Le difficoltà dovuta alla pandemia anche per il turismo religioso

Purtroppo la pandemia ha colpito anche questi luoghi sacri, causando restrizioni, distanziamento sociale e chiusure. Il caso più importante è stato del Santuario di Lourdes, in Francia, che è stato in un primo momento totalmente chiuso e poi aperto solo alle persone residenti nei dintorni, con il divieto di utilizzare le piscine. Causando, al Santuario, perdite per otto milioni, e lasciando un deficit storico nelle loro casse.

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Ci sono però interi paesi, come l’Iran o l’Arabia Saudita, che fondano la loro economia nazionale proprio sul turismo religioso e che durante la pandemia hanno visto il proprio prodotto interno lordo diminuire drasticamente. In ogni caso, le previsioni di una rinascita del settore sono positive e lasciano ben sperare. La richiesta di fede e di senso è inesauribile, e non va in vacanza. 

Giovanni Bernardi

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