Triduo a Dio Padre – terzo giorno

Quando recitare il Triduo a Dio Padre? Sempre, ma il mese di Agosto, in particolare, comincia proprio con un Triduo a lui dedicato.

vangelo

Iniziamo il mese di Agosto, interamente dedicato a Dio Padre, con un Triduo che ci faccia riflettere sulla grandezza del concetto di Dio, il Dio creatore, senza il quale nulla sarebbe esistito di ciò che conosciamo.

Dopo aver creato il mondo, Dio lo affidò all’uomo, ponendolo al centro dei suoi pensieri, dei suoi progetti. Cosa ci chiese in cambio? Solo di fidarci di lui e di non rivestirci di quella superbia che contraddistingue chi pretende di attuare un piano egoistico e personale, come -del resto- volle fare Lucifero, il più maestoso degli Angeli che Dio stesso aveva creato.

Ricordiamo l’atteggiamento di Abramo, a cui Dio chiese l’ennesima prova, la più terribile: quella di sacrificare il suo unico figlio (poi risparmiato): “Dio mise alla prova Abramo e gli disse: “Abramo, Abramo!”. Rispose: “Eccomi!”. Riprese: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò”.“.
Abramo non domandò il perché di quella richiesta; non si oppose; non cercò di far desistere il Signore da qual proposito. Supponeva e credeva ciecamente che, se Dio avesse avanzato quella richiesta, così incomprensibile agli uomini, sarebbe stato per un bene maggiore. Lui ripose, prontamente: “Eccomi!”.

Triduo a Dio Padre – 3° giorno

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio vieni a salvarci. Signore vieni presto in nostro aiuto.
Gloria.

Grazie, o Signore Dio Padre, anche dei dolori, delle pene, delle umiliazioni, delle malattie, triste retaggio del peccato, che hai permesso venissero a visitarmi e provarmi, perché essi mi hanno piegato al sacrificio così necessario per seguire il tuo Divino Figlio che ha detto: “Chi non porta la sua croce e non mi segue non può essere mio discepolo”. Grazie del firmamento che, immenso e scintillante di astri, nella muta favella, narra la tua gloria; del sole, fonte per noi di luce e calore; dell’acqua che ci disseta; dei fiori che abbelliscono la terra.

Dio Padre
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Grazie della condizione sociale in cui mi hai messo e per non avermi fatto mai mancare il necessario alla vita, né l’onore, né il pane quotidiano, e per avermi dato comodità e vantaggi materiali che tanti non hanno.
Grazie per le grazie che ho ricevuto e di quelle, quanto più numerose, che mi saranno palesi soltanto in cielo. Grazie di tutti i benefici di ordine naturale e soprannaturale che hai elargito ed elargisci ancora ai miei parenti, amici, benefattori, a tutte le anime di questa terra, ai buoni e ai cattivi, a chi li merita e a chi non li merita, alla Chiesa cattolica ed a tutti i suoi membri, al mio paese ed a tutta la terra abitata.

Di tutte le grazie che conosco e non conosco intendo ringraziarti non solo abitualmente, ma anche attualmente, ogni volta che pronuncerò una giaculatoria. Ed ora che ho ancora una volta compiuto il mio stretto dovere di ringraziamento a te, Dio Padre, autore generoso di ogni bene, mi faccio più ardito a chiederti, nel Nome e per i meriti di Gesù Cristo, la grazia che attendo dalla tua Misericordia (…).

3 Gloria.
Eterno divin Padre, ti ringrazio di tutti i doni che hai elargito alla Chiesa, a tutte le nazioni, a tutte le anime, e a me particolarmente, ma, in Nome di Gesù Cristo, donami nuove grazie. Amen.

Antonella Sanicanti

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