Tragedia del Pollino: Chiara è salva, ma i suoi genitori non ce l’hanno fatta – Video

Tragedia del PollinoTragedia del Pollino: Chiara è salva; ha solo 9 anni e si trovava, come tanti altri, lungo il corso del fiume Raganello, sul versante calabrese del Parco del Pollino, quando una bomba d’acqua ha investito in pieno gli escursionisti.
Chiara, purtroppo, in questa tragedia, ha perso entrambi i genitori.

Nell’immagine si vede la bambina aggrappata all’ “uomo del Soccorso Alpino e Speleologico”, che l’ha tratta in salvo.
La foto è stata postata da Pasquale Gagliardi, dirigente medico dell’Elisoccorso di Cosenza, che afferma: “Da oggi questa è la foto della mia vita”.
Chiara era smarrita, in stato di comprensibile choc e ipotermia, quando è stata raggiunta dai soccorritori. Aveva ingerito sabbia e fango ed era vicino ad un corpo senza vita!
“Era semicosciente, ma in evidente stato di choc. L’abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime”.

Tragedia del Pollino: un evento atmosferico imprevedibile

Come spiega il video riportato in basso, le abbondanti piogge delle ore precedenti erano cadute in una zona insospettabile, distante dal letto del Raganello. Poi, le condizioni atmosferiche, le hanno dirottate in quel punto, profondo quasi un chilometro, lasciando senza scampo le persone che stavano facendo la loro salutare passeggiata, tra le rocce e le grotte del Parco, in un tranquillo pomeriggio d’estate.

Nel video, purtroppo -mentre le autorità spiegano l’ accaduto- si sentono anche le urla strazianti di coloro che venivano a conoscenza dell’aver perso delle persone care, in quella inondazione.

Ricordiamo che alcuni corpi senza vita (in tutto 10) sono stati ritrovati ad una distanza di 3 chilometri dal luogo del disastro, tanta è stata la potenza dell’acqua e dei detriti che hanno. investito, all’ improvviso i malcapitati.
Non si conoscono ancora tutti i dettagli dell’accaduto, così come non sappiamo nulla del cadavere ritrovato vicino a Chiara, ma ci piace pensare che quella persona l’abbia, in qualche modo protetta, dalla furia del torrente, prima di spirare.

Antonella Sanicanti

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