Tragedia Flamengo, morti 10 giovani: si indaga sui responsabili

Tragedia Flamengo, chi sono i responsabili dell’incendio che ha causato la morte dei 10 giovani calciatori?

Le indagini al momento sono in corso, possibili responsabilità per la società e per il comune.

S'indaga sui responsabili

Un incendio scoppiato all’interno del centro sportivo che accoglieva i giovani talenti del Flamengo ha causato la morte di dieci giovani calciatori.

Una tragedia, quella avvenuta ieri a Rio De Janeiro che ha colpito il mondo intero. Un incendio scoppiato all’interno del centro sportivo del Flamengo (storica squadra di calcio brasiliana) ha causato la morte di 10 giovani promesse del calcio brasiliano. A quanto pare a causare l’incendio è stato un cortocircuito di uno dei condizionatori della struttura. Il dramma vissuto dalle famiglie delle vittime è acuito dal pensiero che solamente tra qualche giorno i loro figli sarebbero stati trasferiti in un nuovo centro sportivo appena ultimato. In queste ore si sta cercando di sveltire le procedure d’indagine per permettere alle familiari di organizzare il funerale delle dieci piccole vittime. Nel contempo proseguono le indagini per capire a chi appartengono le responsabilità per un disastro che non si sarebbe dovuto verificare.

Tragedia Flamengo: il centro sportivo non aveva l’autorizzazione all’operatività

Tra i papabili colpevoli per l’incendio c’è la società che si è occupata della costruzione dei prefabbricati in cui dormivano i calciatori. Questa si è già discolpata ufficialmente sostenendo che la sicurezza dei container era affidata allo società Flamengo.

Sotto indagine la società calcistica, sia per possibile mancata manutenzione delle strutture, sia per aver permesso ai giovani di occupare il centro sportivo. Già sotto sequestro dal 2017 per mancanza di licenza di operatività. In questi anni sono giunte alla società ben 30 multe per aver utilizzato il centro ma, nonostante questo, l’attività di allenamento non sono mai cessate.

Tra i responsabili dell’incendio potrebbe finire anche il comune di Rio de Janeiro: pare infatti che la zona in cui si trova il centro di allenamento non prevedesse autorizzazioni per costruire edifici ma fosse destinata alla costruzione di un parcheggio.

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Luca Scapatello

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